Cars
In un mondo popolato da automobili, gli spalti dello stadio della Piston Cup, la gara più importante del mondo, sono stracolmi di spettatori a 4 ruote che sfarettano anzi di applaudire e suonanano clacson di approvazione.
Inizia con questa veduta spettacolare dell'autodromo ovale questa nuova ed attesa produzione Disney-Pixar che rappresenta sicuramente una delle vette dell'animazione 3D di sempre.
I tre favoriti arrivano a parimerito e lo spareggio sarà effettuato in California in un mega evento mediatico.
Saetta McQueen potrebbe essere il primo esordiente nella storia ad aggiudicarsi il famoso trofeo, se il camion che lo trasporta durante la notte non sbandasse lungo la strada facendolo perdere nella desolata cittadina di Radiator Spring, lungo la mitica Route 66. Qui McQueen farà la conoscenza di personaggi molto particolari, fra cui una splendida Porsche proprietaria del Motel della città e un sindaco dal passato segreto.
E così la Pixar, avanguardia della tecnologia dell'animazione sceglie in questo splendido lungometraggio di sposare i veri valori originari Disney, parzialmente perduti strada facendo. E per incarnarli degnamente non si poteva che ripartire dalla provincia americana, quell'America profonda, che tutt'oggi rifiuta il marchio di progresso e modernità che associamo agli States-superpotenza.
E' un'America fatta di contrasti, ma genuina e densa di valori ancora integri. Come quelli che gli abitanti di Radiator Springs insegneranno allo spavaldo Saetta, giovane macchina da corsa che crede che gli eventi della vita possano essere affrontati benissimo da soli.
Cars non è un film per bambini (ma comprate loro il dvd e fateglielo vedere con calma a casa, puo essere più educativo di tanti discorsi): troppe le quasi due ore e troppe poche le battute (mai a raffica) per non annoiare un pubblico giovanissimo.
La sottile malinconia della provincia americana, gli splendidi scenari dei Canyon dell'Ovest, la Route 66 che corre indifferente alla modernità. E' una malinconia che non si abbandona mai per tutto il film e anche dopo. Quelle sensazioni che lo zio Walt ci faceva provare e che ci facevano sentire tutti un po più dolci (o almeno più disposti alla dolcezza).
E' un film prima di tutto nostalgico, di epoche trascorse, di sapori diversi, di rapporti umani, o meglio, "automobilistici".
E' un omaggio a quel gioco di squadra, senza il quale non si vince mai, che ha fatto dell'America un grande paese e il cui spirito, tra tutti quanti, è quello davvero da salvare.
D.M.
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