Due pesi e due misure
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<p>“Bombe su Gaza”: i media occidentali sono particolarmente sensibili ad ogni pallottola (purchè israeliana), ignorando colpevolmente tutto il resto.
Molto spesso, le notizie sugli attacchi ad Israele non vengono nemmeno date. Così come con molta poca importanza viene raccontata la guerra civile tra Fatah e Hamas.
E che dire poi dei militari isrealiani rapiti lo scorso anno a Gaza e al confine con il Libano da Hezbollah? Ve li ricordate? Furono la scintilla del conflitto della scorsa estate.
Che fine hanno fatto? Sono ancora in mano ai terroristi, non ne sappiamo più niente e nessuno se ne interessa. Dopotutto, mica fanno parte di Emergency!
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Israele è, ancora una volta, sotto attacco. Da Gaza, precisamente, i palestinesi hanno lanciato i missili Qassam contro la città di Sderot, provocando molti feriti, di cui uno grave. I bambini sono al sicuro perchè le scuole, hanno riferito i telegiornali, erano già state chiuse. Perchè, di grazia? Semplice previdenza? No, semplicemente perchè il lancio di missili palestinesi è oramai una consuetudine.
Una consuetudine che fa poca notizia sui media occidentali.
Viceversa, i militanti di formazioni terroristiche come Hamas morti sotto le rappresaglie di Israele trovano un grande eco in tutti i mainstream media. Inevitabilmente guadagnano titoli molto più esaltanti, tipo 'Bombe su Gaza', mentre per il lancio di Qassam viene usato un linguaggio quasi tecnico, del tipo 'C'è stato un lancio di missili Qassam...'.
L'effetto immediato, inutile negarlo, è diverso.
Molto spesso, le notizie sugli attacchi ad Israele non vengono nemmeno date. Così come con molta poca importanza viene raccontata la guerra civile tra le due fazioni palestinesi, Fatah e Hamas. Queste faide tra la leadership di Abu Mazen e i fondamentalisti islamici del premier Haniye stanno provocando molti morti, compresi innocenti civili.
Ma, ancora una volta, questi fanno poca notizia: la loro sfortuna sembra essere il non aver incontrato una pallottola israeliana! Infatti, i palestinesi caduti sotto fuoco palestinese, hanno meno importanza. Soprattutto per chi usa i mezzi di comunicazione per condurre una lotta ideologica contro lo stato di Israele e, ben attento ad apparire super partes, cerca di presentare i poveri palestinesi costretti alla violenza dall'oppressione dei cattivi sionisti.
E che poi dire dei militari isrealiani rapiti lo scorso anno a Gaza e al confine con il Libano da Hezbollah? Non ne sappiamo più niente e nessuno se ne interessa. Mica fanno parte di Emergency!
Per molti anni, e ancora oggi, tanti personaggi politici continuano a vedere il motivo principale della contapposizione palestinesi-Israele nell' 'occupazione' dei territori, avvenuta dopo le molte guerre cui Israele è stato costretto.
Ebbene, dopo i ritiri dal sud del Libano e dagli insediamenti nella Striscia di Gaza voluti da Sharon, la situazione non è assolutamente cambiata.
Anzi, oggi le città israeliane hanno i missili palestinesi più vicini, senza il 'cuscinetto' dei territori israeliani a Gaza e quello nel Nord del paese, smilitarizzato in favore del Libano e dove operano ora i terroristi di Hezbollah.
Molti politici europei ed italiani, come il Ministro D'Alema, ad esempio, non riescono a comprendere il vero motivo della lotta a Israele: l'ideologia.
Israele deve essere cancellato dalla mappa del Medio Oriente perchè così dice il Corano. O, meglio, perchè questo è un 'comandamento' imperativo per tutti i musulmani, elemento diventato costante dalla rivoluzione di Khomeini in Iran nel 1979.
La leadership di Fatah, incarnata dal terrorista Arafat, non era affatto laica. Infatti rifiuto la proposta di Barak a Camp David, la quale garantiva la restituzione del 99% dei 'territori occupati' da Israele e rivendicati dall'Anp.
Arafat il 'laico' è stato il responabile delle varie 'Intifada' lanciate contro Israele a suon di kamikaze; quello che parlava in inglese davanti ai media occidentali e, contemporaneamete, fomentava la distruzione dell'entità sionista parlando in arabo ai palestinesi.
Oggi Fatah, guidata dal successore di Arafat, Abu Mazen, ha perso molto consenso politico a favore di Hamas, il braccio del fondamentalismo islamico sunnita nei territori palestinesi. Nonostante sia una forza dell'islam sunnita, Hamas riceve appoggio dagli sciiti di Hezbollah e dall' Iran sciita di Ahmadinejad. Insomma, 'tutto e tutti' contro Israele.
Per arrivare alla distruzione di Israele sono state superate anche le profonde divisioni tra i due rami dell' Islam.
Chi pensa ancora che uno stato palestinese possa nascere tramite concesione di terre e che, questo stato, possa vivere accanto a Israele in pace e garantendone la sicurezza, deve svegliarsi dal sogno.
Perchè è in gioco la sopravvivenza dell'unica democrazia del Medio Oriente e dell' avamposto che combatte il terrorismo islamico anti-occidentale.
E non ci stancheremo mai, mai, di ripeterlo.
J.Landi
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