Egalitè, fraternitè.. libertè?

<img src=”http://www.ultimathule.it/images/articoli/liberty.jpg” align=left> La Francia vara un provvedimento che annulla le libertà religiose e pone in discussione i principi fondamentali del rapporto tra stato e religione.
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La Francia moderna affonda le sue radici nella rivoluzione francese. Sembra esserselo dimenticato Chirac alla luce delle ultime dichiarazioni, anzi degli ultimi provvedimenti.
Per quanto noi ci siamo sempre auspicati uan revisione dei principi rivoluzionari francesi, la nostra chiave di lettura non voleva sconfinare nell'illuminismo più sfrenato. Questo invece è cio che ha fatto il presidente francese.

Oltralpe infatti sarà proibito portare in bella vista nelle scuole un qualsiasi segno religioso. Niente più magliette con citazioni bibliche o coraniche, niente bibbia, niente crici, niente kippah. Esultano gli atei, esultano parte dei laici che vedono allontanarsi lo spettro del velo nelle classi (la Francia è il paese europeo con più musulmani), esultano tante persone nel nome della libertà di religione.
Ma è questa vera libertà di religione?
Domanda dalla facile e scontata risposta: ovviamente no.

Lo stato dovrebbe garantire a tutti di poter professare e manifestare la propria religione in pace, tutelando le minoranze ed evitando le prevaricazioni.
Così invece si tutela solo coloro che sono senza Dio: lo potremmo chiamare "il sopruso degli atei". L'imposizione di nascondere i propri simboli infatti è un provvedimento veramente illiberale che mina le fondamenta del diritto e soprattutto stravolge il rapporto tra stato e religione, relegando questa a ghetto e puntandoci contro un indice.

Per carità, nessuno vorrebbe vedere il trionfare di fondamentalismi, o il predominio di una religione su un'altra; tra l'altro chi scrive i simboli religiosi li ha sempre portati sotto la propria veste. Pero non capisco il senso di questa imposizione.
Se davvero una croce infastidisce un'altra persona, se una kippah in testa desta così tanto scalpore, vuol dire che qualcosa che non va c'è veramente, ma in coloro che si scandalizzano!

Davvero viviamo in una società dove è diritto di chiunque scandalizzarsi delle credenze e delle convinzioni altrui? badate bene non stiamo parlando di studenti che vanno ad esorcizzare i compagni, di piccoli integralisti pronti a brandire la spada dell'islam contro gli infedeli o altre esagerazioni, che la legge e l'autorità scolastica dovrebbe tenere a freno, ma si parla di cancellare dai luoghi pubblici simboli che per molti non rappresentano solo le proprie radici, ma costituiscono proprio il primo mattone della propria identità e del nostro vivere.

E' il trionfo degli atei, di chi cioè ha come fede l'assenza o la negazione (a seconda dei casi) dei simboli religiosi. Bel pluralismo, bella libertà..
Ci aspettiamo pero che Chirac ascolti i gusti di un po tutti i propri cittadini e cominci a vietare manifestazioni pubbliche di comunismo, di omosessualità, di fede calcistica.. perchè ci sono persone che potrebbero rimanere turbate.