Giù le mani dalle armi
Leggerezza, superficialità, snobbismo. Queste sono le tre caratteristiche principali contenute dalla maggior parte dei commenti e delle analisi sulla strage avvenuta all’ Università della Virginia.
Ci sono i soliti sociologi che ci dicono quanto è violenta la società americana, che è tutta colpa delle permissive leggi sull’acquisto delle armi. Non mancherà qualcuno che, alla fine, vedrà in Bush e nei neocon gli 'ispiratori' di questa strage.
Come sempre, tutti questi esperti cercano di usare un tragico episodio per dimostrare le proprie idee sulla società americana. I fatti sono un dettaglio malleabile, per loro. Dopo un evento del genere tutti, sistematicamente, si scagliano contro il diritto di possedere armi previsto dal Secondo emendamento della Costituzione americana e regolato diversamente dalle leggi di ogni stato.
Vogliono farci credere che la colpa sia della 'libera' circolazione delle armi. Cercano di sostenere che , laddove siano presenti legislazioni pro gun, la società registri tassi di violenza più alta. Nossignori, rispondiamo, non c’ è nessuna prova che dimostri le vostre tesi. Le armi non sono buone o cattive in se, sono oggetti 'neutri' e dipendono dall’ utilizzo che ne viene fatto.
Il diritto al possesso della armi è direttamente proporzionale al diritto di proprietà. L'autodifesa della proprietà, del proprio diritto alla vita, è un cardine della libera società americana. Capiamo che pochi europei riescano a capire questo passaggio. Vivono, viviamo, in società plasmate dal socialismo dello stato, dove tutto inizia e finisce nello stato, tutto esiste per concessione dello stato.
Una cosa in comune hanno gli Stati uniti e l'Europa su questo tema. Al di qua e al di là dell'oceano, le elitè radical-chic esprimono il loro pieno disgusto per le armi e i loro possessori, trattati come uomini rozzi della giungla o patetici emulatori del vecchio West. Per i rappresentanti di questa casta così lontana dalla gente comune, la legislazione anti gun dovrebbe essere più che restrittiva. Questo anche in considerazione che tutti gli appartenenti possono permettersi allarmi, vigilantes, eccââ¬Â¦
La differenza tra Usa ed Ue sta nell'altra parte della contesa, i pro gun. Mentre in Europa rappresentano un minuscolo gruppo, in America sono forti ed organizzati, riusciendo in una forte azione di lobby. Basti pensare alla National Rifle Association, il cui presidente è Charlton Heston.
In Italia, ad esempio, molte persone comuni si dichiarano a favore del possesso di armi e dell'uso per difesa personale, dei propri cari e delle proprietà. Ma la maggior parte della politica cerca di non affrontare il problema. Addirittura, da noi, la magistratura è più celere a procedere verso l'aggredito che spara che verso un criminale aggressore.
Anche negli Usa la situazione è simile: gran parte della classe medio-bassa, degli operai, di chi è meno abbiente e vive in luoghi poco sicuri si dichiara favorevole alla vendita di armi. Quindi, essendo base elettorale teoricamente democratica, anche i leader in corsa per le primarie del partito come Obama e la Clinton, si sono guardati bene dal rivendicare un controllo sulle armi più stringente dopo l'evento al Virginia Tech.
Torniamo alla strage perpetrata dallo studente coreano all' interno del campus in Virginia: un controllo più stringente sulle armi avrebbe potuto evitare la strage? Probabilmente no, come ha dimostarto brillantemente David Kopel in 'Io sparo che me la cavo' scritto con Carlo Stagnaro per Enclave (www.libertari.org) sulla strage del liceo Columbine. Aggiungiamo noi: se ci fossero stati vigilantes armati nell'università, probabilmente l'assassino sarebbe stato abbattuto prima di poter fare tutto cio.
Vogliamo spingerci oltre: se non fosse in vigore, al Virginia Tech, il divieto agli studenti di portare armi, qualcuno avrebbe fermato l' omicida molto prima di circa trenta omicidi.
Sono, se volete, paradossi che pero fanno capire la neutralità delle armi come oggetti. Si è cercato di mettere in luce i tanti lati positivi dell' uso e del possesso delle armi. Teniamo in considerazione che ogni anno in America più di due milioni di episodi criminosi vengono sventati da persone in possesso di un'arma. Ma, naturalmente, è la strage che fa notizia!
Contro tutta la sociologia da salotto, non possiamo ragionare sulle armi partendo dalle gesta di un pazzo, uno schizoide. In Italia, proprio in questi giorni, abbiamo appreso la notizia di una persona a cui è stata sfondata la testa con un masso e, successivamente, è stata scaraventata in un burrone. Tutto cio, effettuato da due giovani, per sottrargli 500 euro. Questo per dimostrare che le armi non rappresentano un pericolo in se, perchè il malvagio ed il malvivente troveranno mille modi per offendere. I malviventi, che per definizione contravvengono le leggi, non hanno nessun problema a procurarsi le armi nonostante la legge lo impedisca.
Come sempre, da un controllo restrittivo sulle armi, come in Italia, ne rimette la gente per bene ed onesta che, causa una trafila burocratica odiosa, evita di prendersi il porto d' armi e rischia di subire aggressioni senza potersi difendersi sicuramente. Quindi, non solo crediamo fermamente nello spirito del Secondo Emendamento americano, ma sappiamo che negli Usa le legislazioni in merito non cambieranno sull'emozione del momento e per un episodio non scongiurabile in ogni modo. Coerentemente invitiamo gli italiani ad avviare le pratiche per il possesso del porto d'armi. Per difendere se stessi, la propria famiglia e i propri averi. Scegli, o vittima o possessore di armi!
J.Landi
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