Il Giappone si appresta a realizzare il suo sistema di difesa missilistico
<img alt=”The Aegis-equipped destroyer Myoukou” src=”http://www.ultimathule.it/images/articoli/giappone1.jpg” align=left>
Allo
scopo di fronteggiare le minacce missilistiche provenienti dalla Corea del Nord, dalla Cina o da uno qualsiasi dei suoi vicini, il Giappone sta mettendo a punto un sistema di difesa antimissile
basato su tecnologia statunitense che prevede
l'utilizzo di batterie missilistiche basate a terra e su incrociatori della
marina.
<p>
</br><p>Il
sistema di fatto non è altro che una versione in scala ridotta e molto meno
costosa dello scudo spaziale che a partire dal 2005 proteggerà il territorio
statunitense e che avrà un costo totale di più di 100 miliardi di dollari
rispetto a quello di 6,3 miliardi del progetto giapponese. Il sistema sarà
realizzato tra il 2007 e il 2011. Si tratterà inoltre di un sistema totalmente
difensivo che data la natura dei sistemi utilizzati non potrà essere in alcun
modo impiegato a scopi offensivi. La decisione di procedere alla costruzione di
tale sistema è venuta dopo che nel 1998 la corea del nord ha testato un missile
balistico facendolo volare al di sopra dello spazio aereo giapponese dimostrando
così chiaramente di possedere i mezzi per minacciare lo stato nipponico che da
allora ha deciso di avviare il progetto di difesa antimissile. Passando a
descrivere più accuratamente i componenti del sistema esso è composto da due
strati: il primo è composto dai missili imbarcati sugli incrociatori classe
Kombo, praticamente equivalenti alla classe Ticonderoga statunitense. Queste
unità imbarcano il potente sistema antimissile/antiaereo AEGIS che è in grado di
seguire con il proprio radar di tipo 'Phased Array' decine di bersagli e di
ingaggiarne 12 contemporaneamente utilizzando i missili intercettori SM2 capaci
di colpire eventuali missili in arrivo ad altitudini al limite dell'atmosfera
terrestre. Nel caso in cui i vettori missilistici dovessero oltrepassare la
prima linea difensiva costituita dagli incrociatori essi verrebbero contrastati
dalla seconda line difensiva costituita da batterie di Patriot piazzate in
prossimità delle aree più densamente popolate del Giappone e delle installazioni
militari. I Patriot in questione appartengono ad una versione avanzata del missile
americano molto più precisa rispetto a quella impiegata nella prima guerra del
golfo. Questo sistema si presenta come molto interessante sotto vari punti di
vista: innanzi tutto l'estrema flessibilità in quanto sia le navi che le
batterie patriot possono essere ridislocate in tempi brevi e adattarsi alla
minaccia, poi il costo relativamente basso dovuto anche all'utilizzo di
tecnologie in gran parte già esistenti. Questo sistema di difesa antimissile
potrebbe essere quindi utilizzato anche per la creazione di una futura difesa
antimissile europea realizzabile con un investimento limitato specialmente se
diviso tra i vari paesi della UE.
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