Israele, l'azione in Libano è legittima

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<p>“La risposta di Israele, via terra con i carri e via aria con i caccia per ritrovare i propri soldati rapiti è, più che legittima, direi doverosa.
L’ONU, il cui antisemitismo viene sempre a galla, tuona contro l’operazione: Israele sarebbe colpevole sempre e comunque, quando agisce con azioni mirate per eliminare i terroristi, quando risponde agli attacchi terroristici o quando agisce per cercare di ritrovare i propri militari rapiti.
Speriamo che Israele risolva la questione come sa fare, ossia da solo…”

Israele sotto attacco. Ancora. Infatti dopo il rapimento del soldato Ghilad, ancora nelle mani di Hamas, nel nord del paese, al confine con il Libano, sono stati uccisi sette soldati. Tre nella mattinata di mercoledì in un raid di Hezbollah, quattro nella seguente azione israeliana in cerca dei due soldati rapiti dopo il raid.
Il premier israeliano Olmert considera il raid come un atto di guerra del Libano ad Israele. Conseguentemente l'esercito israeliano è entrato in territorio libanese per trovare i rapiti.
Il leader di Hezbollah, Nasrallah, ha rivendicato l'azione e ha espresso la speranza di avere dalla sua parte il premier libanese Laoud.

Israele continua a bombardare il sud del paese dei cedri, aprendo quindi un altro fronte, tenendo conto della tensione a Gaza ( che oggi conta 22 morti palestinesi per le azioni israeliani ) per il caporale israeliano rapito e non ancora liberato. Quella Gaza lasciata da Israele proprio un anno fa, azione salutata da molti come una mossa decisiva per la pace. Noi eravamo perplessi, infatti adesso i carri armati con la stella di David sono costretti a rientrare nella Striscia per indurre Hamas a rilasciare il rapito.
A quanto si sa, i due soldati vittima del rapimento libanese sono di etnia drusa, quindi non ebrei ma musulmani.

Naturalmente il Segretario dell'Onu Annan si è già precipitato a condannare 'tutte e due le parti'.
Anche questa volta Annan non trova cosa migliore che considerare sullo stesso piano le azioni terroristiche di Hamas o Hezbollah contro soldati di una nazione e la rappresaglia dello stato aggredito. Quindi, per l'Onu, l'azione offensiva e l'azione di difesa ( legittima per antonomasia ) sono equivalenti.
Ancora una volta l'antisemitismo delle nazioni unite viene a galla. Israele è colpevole sempre e comunque, quando agisce con azioni mirate per eliminare i terroristi, quando risponde agli attacchi terroristici o quando agisce per cercare di ritrovare i propri militari rapiti. Noi siamo con Israele.

Alcune considerazioni d'obbligo:


- Hamas, colpevole dell'azione al confine tra la striscia di Gaza e Israele, dove sono rimasti uccisi due soldati israeliani e rapito Ghilad, è la fazione palestinese al governo dell'Anp. Quindi è giusto considerare responsabile dell'attacco l' Anp, il governo palestinese. Non è un semplice atto terroristico.

- Così anche per il rapimento dei due israeliani a ridosso del confine con il Libano: il raid è stato firmato e rivendicato dall'organizzazione terroristica Hezbollah, gli sciiti apoggiati da Teheran. Anche questa organizzazione fa parte della coalizione al governo a Beirut. E' giusta, quindi, la posizione di Olmert, che considera responsabile di quest'azione direttamente Beirut. Un'azione di guerra da parte di uno stato sovrano, non è un atto terroristico ( considerato come asimmetrico ).

- Israele è quindi sotto attacco da sud ( la Striscia di Gaza ) e da nord ( dal Libano ). Teniamo in considerazione che Israele viene giornalmente bombardato da queste due zone, da parte dei palestinesi con i missili Qassam e da parte degli Hezbollah con i missili Katiuscia. Ma di questa continua aggressione militare non ne sappiamo nulla, se non grazie agli articoli di Fiamma Nirestein.

Quindi, quando si è mosso Israele? Quando sono stati attaccati soldati israeliani, in territorio israeliano; quando sono stati rapiti soldati di uno stato sovrano ( Israele ). Altrimenti avrebbe continuato nell'indifferenza mondiale a subire gli attacchi senza reagire in maniera 'definitiva'.
La risposta di Israele, via terra con i carri e via aria con i caccia, è quindi più che legittima, direi doverosa. Non resta che attendere l'attività della sempre tirata in ballo 'comunità internazionale'. Speriamo che Israele risolva la questione come sa fare, ossia da solo. Per la sua sopravvivenza e per la sicurezza dei propri cittadini.

J.Landi