Meno male che Mastella mi dice cosa pensare

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<p>Dopo il successone (!) dell’indulto ecco la nuova proposta per ripopolare le carceri: mettiamo in galera chi nega l’Olocausto.
Mastella-tritatutto ne inventa una nuova ogni giorno, e sempre più assurda: puo lo Stato, tramite sanzioni penali, 'rieducare' chi la pensa diversamente da chi detiene il potere in quel momento? Se una persona, nel 2007, ritiene che l’Olocausto sia un’invenzione è libero di tenersi tale opinione, seppur falsa e odiosa.
L’antisemitismo si combatte semmai con chi nega ad Israele il diritto ad esistere. Ed in parlamento ce ne sono diversi..
<p><p>Aveva guadagnato fama, come neo Ministro, per aver scarcerato un bel numero di delinquenti tramite una misura ritenuta necessaria, ovvero l’ indulto. Si, proprio lui, Clemente Mastella da Ceppaloni, Ministro di Grazia (tanta!) e Giustizia (poca) del governo Prodi.
Dopo il successo (!) dell’indulto, Mastella cala l’asso in questi giorni di ricordo della Shoa: reato penale per chi osa negare l’Olocausto, ma non solo. Infatti è previsto il carcere per chi: 'commetta o inciti a commettere atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o compiuti a causa del personale orientamento sessuale o dell’identità di genere'.
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Altro che negazionismo antisemita! Dentro queste parole è ammissibile tutto e il contrario di tutto, ed ancora una volta viene data l’opportunità ai magistrati di agire a loro totale discrezione. Se io auspico una lotta armata contro i fondamentalisti mussulmani commetto reato? Chi stabilirà quali parole rientrino nel reato previsto, così vasto e che si abbatte sulle libere opinioni?
Un esempio pratico: le persone che in una recente manifestazione della sinistra verde-comunista a Roma hanno incendiato un manichino con la bandiera israeliana e americana non sarebbero passibili di denuncia per 'atti discriminatori per motivi nazionali'? O forse religiosi? E chi, nei territori dello stato italiano, incita alla guerra santa contro i 'maiali crociati ed infedeli', verrà processato grazie a queste misure penali?
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Scommettiamo che, nonostante la futura legge Mastella, per questi personaggi verrà tirata in ballo la libertà di parola, di opinione, di scrittura, di religione ecc.?
Siamo viceversa sicuri che questo torchio del politicamente corretto si abbatterà su qualche 'ultimo giapponese' che nega la tragedia degli ebrei sotto il regime nazista e magari su qualche 'razzista' che usa parole forti contro gli islamici o gli omosessuali. Insomma, questo ddl, se diverrà legge, sarà utilizzato, grazie alla totale discrezionalità nelle mani dei magistrati, per colpire qualcuno lasciando perdere qualcun’altro.
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In una democrazia liberale, è insostenibile minacciare di galera chi sostiene determinate tesi storiche, o propaganda determinate idee, assurde o veritiere esse siano. Se una persona, nel 2007, ritiene che l’Olocausto sia invenzione di qualcuno è libero di tenersi tale opinione. Un’opinione assurda e falsa, che infatti la stragrande maggioranza di persone e storici rifiuta e depreca.
Ma contestabile è proprio questa azione dello Stato sulle opinioni degli individui: puo lo Stato, tramite sanzioni penali, obbligare gli individui a pensare e quindi 'rieducare' chi la pensa diversamente da chi detiene il potere in quel frangente di tempo? No, non puo. Assolutamente no.
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Pensate se una maggioranza del centrodestra proponesse un ddl dove si sanziona penalmente chi nega i reati del comunismo. Quali sarebbero le reazioni?
Chi si riconosce nel pensiero liberal-conservatore non potrebbe mai avallare una proposta del tipo fatta da Mastella. E’ cosa inutile promettere la prigione a chi nega i morti di ieri e invece fornire posti al governo a chi vorrebbe vedere, oggi, i discendenti (materiali e spirituali, in quella continuità chiamata popolo) di quei morti, scacciati dalla propria terra (palestinesi-Israele, per intendersi). Chi parteggia per i terroristi che uccidono i civili israeliani (azione concreta, non espressione di opinioni) non è legittimato moralmente a voler punire un’opinione che non esercita azioni concrete contro nessun individuo.
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Il problema è, quindi, sia di legittimità politica (puo essere una facoltà dello stato punire penalmente un’opinione?) che di ammissibilità morale. Non a caso nella più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti, che pure accoglie ed in cui vive una grande comunità di religione e tradizione ebraica, nessuna legge come quella proposta da Mastella sia in vigore. Ma noi, sfortunatamente, non abbiamo avuto la fortuna di avere persone illuminate come Thomas Jefferson o James Madison nello stilare la Legge fondamentale dello Stato.
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L’antisemitismo non si combatte mettendo in prigione gente come lo storico Irving, ma combattendo chi, sotto la falsa 'legittima critica' allo Stato d’Israele, vorrebbe negarne il diritto all’esistenza. Zittire chi vorrebbe negare il diritto di Israele ad una difesa necessaria a garantire la propria stessa esistenza. Questo vorrebbe dire combattere l’antisemitismo odierno.
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J.Landi

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