Rob Roy
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<p>“LA VITTORIA DEI CUORI PURI”</p>
Regia: Micheal Caton-Jones
USA, 1995
Attori: Liam Neeson, Jessica Lange, Jhon Hurt, Tim Roth
Robert Roy Mac Gregor, eroe scozzese del 700 realmente esistito, combattè
la guerra di Killiecrankie al tempo della "Grande Rivoluzione" per
impedire a Guglielmo d'Orange di salire al trono al posto del re cattolico J.Stuart
.
In questo film Rob Roy (Liam Neeson) è il capo clan dei Mac Gregor,
un clan penosamente sottoposto all'avidità e ai soprusi dei nobili inglesi
della contea.
Dopo una serie di abusi da parte del perfido Marchese di Montrose,
Rob Roy diviene addirittura vittima di un complotto. Arrestato e portato dinanzi
al Marchese, viene salvato dall'aiuto di un altro nobile, l'antagonista di Montose,
che lo riconosce come uomo di grande valore e lealtà.
Il contenzioso
si risolverà in un aspro duello che vedrà di fronte lo stesso
Rob con l'effeminato nipote del marchese interpretato da uno straordinario Tim
Roth (già protagonista di film importanti come "Four Rooms".
Questo film, purtroppo oscurato dal più acclamato e imponente Braveheart,
narra la storia di un personaggio che insieme al più celebre Sir William
Wallace rappresenta per il popolo scozzese l'eroe per eccellenza.
Rob Roy, incarna
la simbiosi di alcuni dei valori più importanti della destra: il coraggio,
la fedeltà, la lealtà, il rispetto e l'onestà. Il suo grande
carisma, si oppone con forza al mondo della corruzione, dell'avidità,
dei soprusi.
E' il racconto di un uomo che, affiancato da una grande donna,
si erge a paladino della giustizia e lotta in nome del suo popolo. Un uomo che
usa la parola d'onore per garantire la propria fedeltà e usa la spada
per difendere chi l'onore, glielo vuole portare via.
Un film a mio parere interessantissimo
per quanto riguarda il concetto di guerra, come strumento per affermare la giustizia
e la pace. Da vedere assolutamente, sia per quanto riguarda la fotografia (gli
scenari sono di incredibile profondità), sia la dinamicità.
Una
pellicola che ti fa stare col fiato sospeso e ti spinge a seguire le gesta dell'eroico
Rob fino all'ultimo secondo.
Gabriele Farolfi</p>
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