The Prestige
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VOTO: 9
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“Ogni grande numero di magia è costituito da tre parti. La prima si chiama presentazione: il mago mostra qualcosa di ordinario che naturalmente non lo è.
La seconda si chiama colpo di scena: il mago fa compiere a quella cosa ordinaria qualcosa di straordinario. Tu cercherai di scoprire il segreto ma non ci riuscirai.
Per questo esiste una terza parte chiamata prestigio dove succede l’inaspettato, dove vedi qualcosa che non hai mai visto prima”.
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</br><p>Nella Londra ottocentesca, i cui particolari sono ricostruiti rasentando la perfezione, i teatri sono riempiti da illusionisti che promettono puro spettacolo ai tanti in cerca di brivido. In un clima ancora saturo di istanze illuministe, dove la fiducia nella scienza è totale, si delega lo strordinario ai trucchi da palscoscenico.
Ma quello londinese è un pubblico difficile, che non riesce a stupirsi tanto facilmente ma che è ben capace di fischiare se dinanzi a sè non avviene qualcosa di straordinario o di decisamente pericoloso.
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Due illusionisti di successo, Robert Angier (Hugh Jackman), grande intrattenitore, e lo schivo e talentuoso Alfred Borden (Christian Bale) lavorano insieme, finchè un trucco finito tragicamente dividerà per sempre le loro strade e darà il via ad una competizione che da subito prenderà il sapore della sfida ad oltrepassare ogni limite, fino alle estreme conseguenze.
The Prestige scava nei meandri più bui della mente umana, dove c’è spazio solo per l’ossessione che porta al culmine della follia, quella verso se stessi.
Il film è un grande rompicapo, che fin dalle prime scene sfida lo spettatore nello svelare il perchè dei rapidi flashback e del balletto dei ruoli.
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Nella storia c’è spazio anche per un curioso David Bowie, nei panni Nikola Tesla emigrato negli Stati Uniti per concludere le proprie ricerche. Sono plausibili le ricostruzioni dei suoi studi sulla corrente alternata e sulla disputa che lo vide acerrimo nemico di Thomas Edison. La leggenda che da sempre aleggia intorno ai misteriosi di Tesla (“Lui puo fare realmente cio che gli altri maghi fingono di fare”) è quello che serve per completare il perfetto cerchio tra illusionismo, scienza e vera magia. “Non ci sono cose impossibili, manca solo il coraggio di affrontarle”, ci spiega lo scienziato, mentre il confine della scienza esatta sta per essere tragicamente varcato.
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Dentro “Prestige” c’è tutto: la suspence, i deliziosi effetti speciali, la bravura del cast (sempre più bella e sempre più brava Scarlett Johansson), la raffinatezza maniacale della ricostruzione scenica e infine tante domande che il finale svela in una sequenza che rende il film indimenticabile ma che solleva tante questioni: l’eterna lotta tra i lumi della ragione e le spinte della follia, tra la scienza esatta e l’imprevisto, tra l’amore e l’ossessione. Il trucco, se c’è, stavolta non si vede.
Voto 9. Perfetto.
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D.M.</p>
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