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Una nuova bandiera per l'Iraq

Il parlamento Iracheno, tra moltre proteste, ha appena introdotto quella che d'ora in poi sarà la nuova bandiera del paese. C'è chi ha attaccato la vecchia bandiera alle macchine come protesta silenziosa e chi è letteralmente insorto, anche fra gli apparati statali e militari, contro questo repentino cambiamento.

La nuova bandiera è una piccola grande vittoria per la minoranza curda che vedeva nel vecchio simbolo un riferimento troppo esplicito al Partito Baath e a Saddam, un rimando fastidioso ad un'epoca di brutalità, che culmino con il tristemente famoso genocidio di Anfal nel 1980. Nel Kurdistan, già da tempo, la vecchia bandiera è proibita in ogni luogo pubblico.
Molti arabi iracheni disapprovano questa interepretazione, sostenendo che ormai quella bandiera poco aveva a che fare con Saddam ma era un simbolo che andava ben oltre all'appartenenza politica, ma che ricordava, nella memoria collettiva, i molti soldati morti nelle varie guerre sotto quel simbolo.

La bandiera è ancora rossa, bianca e nera ma le tre stelle verdi che campeggiavano al centro, che rappresentavano l' "unità", la "libertà" e il "socialismo", motto di Saddam e del partito Baath, sono state rimosse.
La frase "Allahu Akbar" ("Allah è grande") è invece rimasta, ma non più nei caratteri della calligrafia dell'ex- Rais, come campeggiava dal lontano 1991, anno della Prima Guerra del Golfo.

Tra le tante critiche, sicuramente la più sentita è quella che sottolinea che nella nuova insegna non è più presente un riferimento all'unità dell'Iraq. Al di là del significato politico, il vecchio simbolo rappresentava il desiderio di unità di un paese che tuttavia sarà destinato ad un riordinamento territoriale profondo, considerate le numerose etnie che convivono al suo interno.

D.M.

Fonti:
Msnbc.com