De rerum vitae
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“Ma cosa resta delle risa nel cortile, dei teneri capelli, delle mani bianche e comprensive?
Dove è la voce melodiosa che tesseva con le sue note quei giorni di sole? Ancora, ancora una volta la voglio ascoltare…“
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Sono giorni difficili, sono quei giorni ricolmi di tutto e di niente, di gioie improvvise, di dolori profondi, di inafferrabili voluttà, di promesse di bellezza. Giorni in cui rincorri il senso della vita e ti senti trascinato dalla sua corrente impetuosa... tu, nient'altro, che un bimbo spaurito che corre dietro ad un ingannevole giocattolo. Lungo aspri sentieri... giù giù, fino a raggiungere gli antri del bosco. E poi una radura... ancora una radura.
Il vento implacabile piega la dolce natura. Ti odio e ti amo, o mondo, come le cose supreme ed incomprensibili! Ma fa male, lo sai? Fa male la mimosa in fiore, fanno male a volte, i gridi degli uccelli. Ti tormentano con il loro annuncio di primavera, con la loro festa inconsapevole. "Aprile è il più crudele dei mesi, genera lillà dalla terra morta, mescola memoria e desiderio, desta radici sopite con pioggia di primavera", scriveva T.S.Eliot.
"ADDIO PICCINA, DOLCE AMOR, TI PORTERO' PER SEMPRE IN CUOR, CON ME LILI MARLEEN..."
Sbiaditi sorrisi, sopite felicità, scandite dal suono di una vecchia canzone degli anni'30, leggeri boccoli dorati che ricadono su fiocchi di velluto. Ah cuore! Tu, amaro scrigno di ricordi, quante gemme perenni riesci a custodire... vago ingannatore dei sensi e della mente. Sorridente giullare di tempi che furono, di tempi che sono, te ne vai a spasso con la tua eterna padrona, la Vita e gioisci stoltamente dei suoi mutamenti d'umore.
Ma cosa resta delle risa nel cortile, dei teneri capelli, delle mani bianche e comprensive? Dove è la voce melodiosa che tesseva con le sue note quei giorni di sole? Ancora, ancora una volta la voglio ascoltare...
Ci resti solo tu, o vita, altera signora dalla veste multicolore a ricordarci di godere dei nostri giorni di una bellezza prorompente che inebria i sensi, che fa male al cuore e ci rende schiavi e fratelli, distanti e prossimi, tenuti insieme da invisibili trame di cristallo.
AD MEMORIAM
Serena Mannelli
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