Ma nel califfato con la religione non si scherza
Purtroppo a mio giudizio siamo arrivati a vivere in un mondo in cui conta vincere senza accettare più nemmeno un compromesso. Una nobile convinzione se parliamo di libertà di un popolo, se ci soffermiamo su cio che è giusto, perfino se accostiamo questo pensiero alla propria squadra del cuore. Ma come lo sport spesso sconfina in qualcosa di assurdo (vedi svastiche all'Olimpico e ritratti di Stalin a Livorno), anche in altre ambiti della vita sociale questa troppa voglia di "vincere a tutti i costi" mi mette timore. Siamo diventati TUTTI delle Oriana Fallaci?
Premettiamo: questo è un articolo impopolare.
Detto questo, è facile e credo anche superfluo parlare a favore della libertà di stampa, della libertà nel mondo di esprimere le proprie opinioni politiche e religiose, in modo civile e rispettoso.
Ci mancherebbe. Quello che è successo è, a parer mio, tutto fuorchè il voler mettere il bavaglio a qualcuno.
I danesi, che ricordiamolo, non sono famosi per essere politicamente moderati ma, anzi, abbastanza estremisti (non invento), hanno avuto la geniale pensata di pubblicare delle vignette satiriche sull'Islam e su Maometto. Tutto regolare fin qui. Una situazione a raccontarla talmente semplice che uno spontaneamente si chiede "ma come mai è successo tutto questo macello di proteste, aggressioni, bandiere bruciate, ecc?
I 3 modi per fare incazzare un turco_ Esistono 3 modi per far "incazzare" un turco: infanga il nome di Maometto, infanga Ataturk, infanga la loro bandiera. Ora che lo sai... fatti furbo. Invece nel novembre scorso gli svizzeri (tanto osannati per la loro pulizia e organizzazione) ricevono la Turchia per la partita decisiva per l'accesso ai mondiali in Germania del 2006: e indovinate un po.... bruciano bandiere turche fuori dallo stadio!
Poi qualcuno si stupisce che a Istanbul gli svizzeri siano stati accolti in quel modo.
Esiste 1 solo unico modo per far andare di matto un religioso musulmano: infanga maometto!
I giornali danesi, forse stanchi di prendere per i fondelli noi italiani per il famoso "biscottino" agli Europei con gli Svedesi, hanno trovato simpatico prendere in giro la cosa più sacra della religione di un popolo che, più che un popolo, mi sembra una polveriera.
Come l'Europa nel 1914, ricordate? Qualcuno va ad ammazzare il principe ereditario austriaco, e si stupisce che l'Austria si imbestialisce.
Il confine della libertà di stampa_ Ok, vignette satiriche le hanno chiamate. Libertà di stampa si urla a squarciagola. A parte il fatto che la satirà per definizione (trovata sul "Dardano") è qualcosa che "dissacra, prende in giro in modo aggressivo e volto a ridicolizzare", ma di quale libertà di stampa stiamo parlando?
La libertà di prendere in giro un'altra religione, QUALUNQUE essa sia?
Siamo arrivati ad un punto tale che dobbiamo fare satira su tutto, anche sulla religione. Ma da quando? E soprattutto: perchè?
Gridiamo a grande voce libertà di stampa e di satira (e che satira poi, le avete viste queste famose vignette? Siamo sicuri che fossero poi tanto "leggere"? Qualcuno dice che gli scandinavi ci sono andati giù pesante....), noi, che con la nostra religione abbiamo un rapporto di una tale servilità non secondo a quello che ha un musulmano.
Scherzare con i matti_ Siamo il paese più falsamente laico che esiste sulla terra, dove non riconosciamo le coppie di fatto, dove un gay è "malato", e a volte mi chiedo pure perchè approviamo ancora l'aborto. E la nostra religione?
Guai a chi la tocca. Molti di noi non erano nati, ma chiedetelo ai nostri genitori cosa avvenne quando negli anni '70 fu rappresentato come un "hippie" in puro stile "Woodstock", che per poco non si metteva a fumare una canna? (Film: "Jesus Christ Superstar")
Forse non molti ricordano un episodio di qualche tempo fa, quando un Imam musulmano chiamo il crocifisso "quel cadaverino sulla croce". Dio quanto ci siamo sentiti crescere la voglia di prendere mazze e spranghe e sfogarci. Solo che noi prima della religione abbiamo da zero ad infinite priorità, a seconda del tipo di persona che siamo.
Ma per chi la religione è al primo posto? Ci stiamo stupendo così tanto della loro reazione? Come andare da uno schizofrenico armato di pistola e fargli "buh" alle spalle: quello si gira e spara. Evviva la libertà di prendere in giro ma intanto sei morto.
Per quattro fumetti mi incazzo anch'io_ Due civiltà in guerra fin dai tempi delle crociate. Siamo tornati a quei tempi?Allora che si dica.
Allora ditemelo, svegliatemi. Non sono loro che vogliono la guerra. La vogliamo entrambi! Lo dice anche il nostro J. Landi: "stiamo perdendo una guerra...". Allora siamo in guerra. Cielo, allora la desideriamo questa guerra, siamo come loro, da questo punto di vista. Chi ha cominciato? Di chi la colpa? "Al rogo le bandiere Americane! Al rogo le bandiere della Palestina e dell'Iran!"
Beh, io non ci sto. Non ci sto a "stare in guerra". Nella vita qualche volta non mentiamo anche noi per la serenità di tutto un ambiente? Non stiamo zitti anche di fronte a delle bestialità solo perchè vogliamo evitare dei problemi?
Devo scegliere di vivere in ginocchio o di "morire in piedi"? Ma cosa siamo? Militanti? Tutti?
Non parlatemi di libertà di stampa: parlatemi di opportunità di una guerra. Vogliamo la guerra?
O vogliamo scatenare a tutti i costi qualcosa che ci porterà ad un massacro? In nome di cosa? In nome di quale libertà inalienabile?
Per favore, non ditemi per quattro fumetti perchè allora mi incazzo anch'io.
Claudio Galardini
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