Italia, anno zero

“Ebbene sì, nel 2006, di fronte alle sfide economiche globali e, finalmente, alla crisi del welfare state europeo, che ha dimostrato sia la sua insostenibilità sia la sua inefficienza, ci troviamo guidati da chi ha sempre fallito, sul piano ideale e pratico, dovunque abbia messo mano, nella sua lunga e deprimente storia.
Vittoria (?) alle elezioni politiche di un burocrate cattoeurocomunista - Prodi - , elezione a terza carica dello Stato di un ex sindacalista, tutt’ora comunista e leader di un partito che non solo rivendica questo ideale, ma ne propone la rifondazione. Ed elezione a seconda carica dell’Italia di un altro ex sindacalista, Marini.
Non state facendo un incubo, è Italia anno 2006. O anno zero?”

Da qualche settimana ci sembra di stare in un' Italia tornata indietro di parecchi anni. Vittoria (?) alle elezioni politiche di un burocrate cattoeurocomunista - Prodi - , elezione a terza carica dello Stato di un ex sindacalista, ma non ex comunista, ovvero mister cachemire-operaio Bertinotti ed elezione a seconda carica dell' Italia di un altro ex sindacalista cattolico, Marini. </br>

In tutti i paesi occidentali che avanzano economicamente e non solo, i sindacati si vedono ridimensionati e i 'comunisti', ex e non, sono quasi completamente spariti, se mai sono esistiti. L' Italia decide invece un balzo sì, ma indietro e non di poco. Siamo in mano di chi ha cercato, e spesso è riuscito, a ingessare la forza economica del paese. Sindacalisti e comunisti collaterali allo Stato che hanno sempre osteggiato l'imprenditorialità dei molti italiani che, con grandi difficoltà, hanno mantenuto le casse pubbliche dello Stato. Italiani che sono riusciti a mandare avanti le proprie attività e a creare occupazione nonostante le assurde pretese sindacali e i balzelli che ogni due per tre lo Stato escogitava.
Sindacati e comunisti in prima persona colpevoli di aver affossato le grandi industrie italiane, sempre in combutta con i 'padroni' assistiti amorevolmente dalle casse pubbliche, ovvero dai soldi di tutti i cittadini. Da chi persegue politiche economiche e sociali fallite Ebbene, nel 2006, di fronte alle sfide economiche globali e, finalmente, alla crisi del welfare state europeo che ha dimostrato sia la sua insostenibilità sia la sua inefficienza, ci troviamo guidati da chi ha sempre fallito, sul piano ideale e pratico. Da chi persegue politiche economiche e sociali fallite nella loro applicazione reale. Per cinque anni abbiamo criticato, anche aspramente, il governo Berlusconi, ma siamo altrettanto sicuri che ci troveremo a rimpiangerlo.

Il neo Presidente della Camera Bertinotti è leader di un partito che non solo rivendica l'ideale comunista, ma ne propone la rifondazione. Non siamo ingenui e sappiamo che non si tratta di comunismo vecchio stampo, ma della moderna versione del socialismo reale ovvero lo statalismo, come ci insegna Von Mises, non meno pericoloso per la nostra libertà. Vogliamo ricordare che Bertinotti all' ultimo congresso di Rifondazione Comunista riconobbe lo storico obiettivo del comunismo non svanito, ma all'orizzonte: l'abolizione della proprietà privata. E' quello dei 'resistenti iracheni', ovvero ben gli stà ad americani ammazzati e agli italiani collaborazionisti dell' 'impero del petrolio amerikano'. E' il leader del partito a cui appartiene l'onorevole Ramon Mantovani, il genio che ando a prendere in Russia il terrorista curdo Ocalan per ospitarlo nel nostro paese, sotto il governo del baffino-saccente-sprezzante. Suo compagno di partito fino a poco tempo prima delle elezioni era quel Ferrando trozkista ( ?? ) che definì legittima la strage dei nostri militari a Nassirya. Lo stesso partito, RC, che in Emilia-Romagna ha lanciato la proposta di requisire la terza casa ai proprietari ed affittarla ad un canone politico a chi è privo di abitazione. Una parte del canone allo Stato per costruire case popolari ( ammettiamolo, di esperienza ne hanno, in Russia costruivano solo quelle, e che bellezze ragazzi... ) e una parte al legittimo proprietario dell'immobile. Che ragazzi generosi.
Nella scorsa legislatura il capogruppo alla Camera Giordano chiedeva di calendarizzare nei lavori la proposta di agganciare l'aumento di salari e pensioni all'inflazione reale, così da avere un aumento 'automatico'. Sarebbe il ritorno a quel meccanismo abolito dagli italiani con referendum e responsabile dell' inflazione italiana a due cifre ( oggi siamo intorno al 2% ).

Del neo Presidente del Senato che dire? Come Bertinotti è stato un sindacalista e come dello stesso Bertinotti non si ricordano grandi meriti o particolari capacità contrattuali. Questa analogia apre gli occhi a chi ancora crede all' indipendenza dei sindacati ( guerda caso son tutti candidati con loro ). Almeno non sostiene posizioni estreme come quelle del suo omologo alla camera.

Sì, non state facendo un incubo, è Italia anno 2006. O anno zero?

J.Landi