La repubblica (imbelle) delle banane

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<p>In meno di un anno Prodi & C. dove hanno portato l’Italia?
Stiamo dietro al carro di Zapatero, tanto per intenderci. Non si ispirano più a Blair, all’ 'Ulivo mondiale' di dalemiana memoria. Troppo filo-americano e guerriero.
Abbiamo abbandonato i nostri alleati a livello internazionale, lasciando qualche (onorevolissimo, sia chiaro) soldato qua e là giusto per rispettare una scenografia di alleanza.
Il governo e questa maggioranza rappresentano una barzelletta agli occhi del mondo intero.
<p><p>Dopo aver deciso di attuare il ritiro dall’Iraq, già previsto dal governo Berlusconi (evento non certo positivo, secondo noi) ci siamo infilati a razzo tra uno stato in difesa, Israele, e uno stato aggressore, il Libano del governo Siniora-Hezbollah.
Non hanno mostrato indugi, Prodi e D’Alema ad inviare i maro del San Marco per garantire un cessate il fuoco che ha significato, sostanzialmente, la protezione degli Hezbollah dall’offensiva israeliana in risposta al rapimento di soldati di Tshal in territorio israeliano.
Ci siamo noi e i francesi. Stop. In sostanza facciamo gli 'scudi umani' per i terroristi sciiti di Hezbollah, dato che non solo i nostri soldati non possono disarmare la milizia terroristica, ma non possono nemmeno istituire posti di blocco! Ma, si sa, quando di mezzo c’ è Israele si parte, in marcia, con la calorosa benedizione dei pacifisti, rossi e verdi.
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<p> Attualmente la situazione più delicata è in Afghanistan. L’Italia è impegnata a Kabul e, con il grosso del contingente (la Sassari), ad Herat. Siamo al comando della zona, a sud-ovest della capitale. Sembra che i talebani inizieranno proprio da lì l’offensiva di primavera, a cui americani, inglesi, canadesi e danesi cercano di opporsi, anche attivamente.
I comandi di Enduring Freedom hanno chiesto all’Italia di rimpolpare la missione, con cacciabombardieri AMX e mezzi pesanti (non abbiamo in teatro nè i blindo gommati centauro, nè i veicoli corrazzati Dardo, nè i carri Ariete) per dare un contributo a sconfiggere i terroristi talebani e alqaedisti. Il governo italiano ha acconsentito l’invio di due Predator (i piccoli aerei senza pilota per sorveglianza) e un mezzo aereo da trasporto. Nè nuovi rinforzi (magari qualche reparto più offensivo, come la Folgore) nè rinforzi aerei (AMX o elicotteri d’attaco Mangusta).
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I nostri rischiano di non avere i mezzi necessari, non solo per unirsi all’offensiva degli alleati contro i talebani (cosa che il governo non ha acconsentito), ma neppure per difendersi!
Per tenere in piedi la maggoranza, Prodi & C. mettono in pericolo la migliore parte dell’Italia istituzionale: le Forze Armate.
In sostanza stiamo lì per dimostrare che siamo alleati. Ma facciamo solo presenza. Così, non solo diventiamo ancor più nani sulla scena politica internazionale (scordandoci di influire su qualsiasi decisione e di accaparrarci qualche vantaggio), ma rischiamo seriamente di far perdere ai nostri soldati le riconosciute doti di preparazione ed efficacia per cui vengono richiesti. Possiamo dire: 'In Afghanistan per mortificarci!'.
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Non possiamo, quindi, che approvare in pieno la posizione espressa in Senato dalla Lega. I padani non voteranno il rifinanziamento proposto dal centrosinistra, ma una mozione in cui si appoggia la missione solo se i nostri soldati verranno messi nelle condizioni di mantenere la propria sicurezza e quella della zona di loro competenza.
Le guerre (o le missioni di supporto alla pace) o si fanno per vincere o si torna a casa.
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J.Landi</p>