La vergogna del 2003.

<img border=”0” src=”http://www.ultimathule.it/images/articoli/lavergognadel2003.jpg” height=150 width=220 align=”left”> Dopo l'Europa dei vili, eccovi l'Italia dei vili:
nelle nostre strade spuntano miriadi di arcobaleni che sventolano.
La nostra generazione è identificata con un popolo odioso e arrogante che stupra le nostre città con i suoi cortei sventolando una 'non-bandiera'.
E' l'ora di smetterla. Tutto questo non ci appartiene.
La generazione di cui andiamo fieri è un'altra, non è questo 'non-popolo' che colma il suo grande vuoto con una ancor più grande menzogna.

Ecco la vergogna del 2003. Dovunque ci si giri scorrono fiumi di melassa e di buonismo ipocrita.
'Pace', leggiamo dai balconi, 'Pace' si dice in una televisione che quotidianamente trasmette le immagini di manifestazioni in cui si vorrebbe identificare il grido unito della nostra generazione.
E' il pericolo più grande. Viviamo tempi in cui ogni pensiero e mediato e la finalità d'ogni azione si riduce nell'apparire in questi media.
Una volta che l'obiettivo è stato raggiunto, questi nuovi predicatori del nulla possono finalmente porre dinanzi all'opinione pubblica un popolo di ragazzi che vomita slogan e sventola bandiere che non sono bandiere.
E così il logo di Mtv è colorato col motivo dell'arcobaleno, così fanno gli speciali contro la guerra conditi dai più disparati, patetici e disinformati degli interventi che dei ragazzi possano fare.
Ci vergognamo per loro, e ci vergognamo per questa nostra parte di generazione che si è inesorabilmente perduta nell'assenza, nel vuoto, nello sventolare il nulla.
Come fare allora? Innanzi tutto facciamo tutti la cosa più urgente e assolutamente necessaria: gridiamo a tutti che 'loro' non sono tutti noi, che la generazione di cui andiamo fieri è un'altra.
Che la generazione di cui andiamo fieri sventola bandiere vere, in cui dentro c'è la Storia della sua Patria, che è poi la sua stessa Storia, quella dei suoi genitori e dei suoi nonni, quella della sua Terra e del suo Orgoglio, della sua Identità e della sua grande Anima.
Quella che ci vorrebbero mettere in mano è una 'non-bandiera', senza alcuna traccia di anima.
Niente anima, niente storia, niente forza. Un drappo coniato a tavolino e adesso figlio della moda e di un mercato così spesso demonizzato da chi, questo stesso drappo, lo agita al vento.
Niente di più freddo, niente di più inquietante: una bandiera vuota.
Una bandiera, ossia il simbolo che più di ogni altro dovrebbe unire le nostre anime e il nostro spirito sotto uno stesso tetto di appartenenza e di valori, è vuota.
Di cosa puo esser specchio ed emblema, dunque, il vuoto? Viene la pelle d'oca solo al pensiero di una risposta.
Come si precisa dalle colonne de 'Il Domenicale', nelle mani di un 'non popolo' si è consegnata una 'non-bandiera'. Ma chi ha messo a questo 'non-.popolo' questo drappo multicolore?
Gli stessi che le bandiere 'non sanno onorarle, non sanno innalzarle, non sanno nemmeno riconoscerle. Per contro sanno avvelenare e bruciare le Bandiere di chi ha una Bandiera: per l'appunto i Popoli.'
Hanno creato un 'non-popolo' che sfila con 'la più stolta, bugiarda e feroce delle bandiere: PACE. Pace per dire ‘contro'. Contro la conoscenza, contro il valore e i valori, contro la chiarezza del Bene e del Male, contro l'identità di Popolo e di Popoli'
E' crollata la loro bandiera, quella rossa (che almeno qualcosa lo rappresentava!), e hanno messo in mano la più infame delle bandiere a parte di una generazione che si porta dentro il più grande dei vuoti.
Chi si identifica infatti con la bandiera della pace?
'Non è una bandiera perchè, appunto, non ha un popolo: chi la sventola ha in comune solo una negazione, mai un'affermazione. Al più è una maschera. ‘No alla guerra', ma ‘sì' a che cosa?
‘No alla guerra' e poi? Quale pace? A quale costo? L'assenza di guerra che non è mai pace? Senza dimenticare che gli arcobaleni sono mancati da molti, troppi balconi molte, troppe volte. (…)
Il non-popolo dell'arcobaleno sa solo cosa non vuole. Ma non basta per costruire un minimo di convivenza fra gli uomini, lasciamo stare una società. (…)
Oggi si è buoni democratici solo se si è iridati. Con pochi euro ci si compera la rispettabilità. Punto e basta, infischiandosene dei numerosi crimini che, lontano da CNN e al-Jazeera, vengono perpetrati ogni santo giorno che passa.
Sventolano i balconi. Appaiono colorati, ma non è vero. Sono bianchi. Di resa, pero, non di candore.'