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Lo scudetto di cartongesso



 

Quando un anno fa la Juventus sollevo lo scudetto in quel di Bari contro la Reggina, ben pochi potevano immaginare dove ci saremmo ritrovati un anno dopo. Il triste e ormai arcinoto terremoto che ha sconvolto il calcio italiano, ha portato in dote un campionato apparso ai più "anomalo". Un'Inter figlia stessa del suddetto terremoto, ha concluso dunque una delle cavalcate più imponenti della storia del calcio.

Vincere uno scudetto con 5 giornate di anticipo è un record che era riuscito solo al Grande Torino di fine anni '40 e alla Fiorentina 1955/56. Ma da domattina, finiti i festeggiamenti, si ricomincerà a discutere su quanto valga questo scudetto. Sì, perchè se quello dell'anno scorso era lo "Scudetto di cartone", quello di quest'anno potrebbe essere definito, dalle stesse persone, lo "Scudetto di cartongesso": appena appena più solido, ma sempre di poco valore.

L'Inter ha trionfato, su questo non ci sono dubbi. I dubbi, semmai, nascono dal contesto in cui questo trionfo si è costruito. Calciopoli ci ha dato in eredità un torneo inevitabilmente viziato. L'impresa più grande del processo dell'estate scorsa, non è stata tanto quella di mandare in Serie B la Juventus, o estromettere di fatto il Milan dalla lotta per lo Scudetto, o di cancellare per due anni una sicura e una probabile Champions alla Fiorentina: no, la vera impresa è stata quella di rendere i colori nerazzurri, da sempre "simpaticamente perdenti", sinonimo di approfittatori e di ladri di scudetti altrui. Quella dell'Inter è una dittatura parziale, non completa.

Ad un campionato favoloso fanno da contraltare le uniche due partite che Mancini avrebbe dovuto vincere: quella con la Roma per festeggiare il titolo davanti al proprio pubblico, e quella di Valencia. Anche da vincente, l'Inter non smette mai di regalare spunti di discussione. L'Inter avrebbe potuto vincere in mille modi diversi questo campionato, ma avrebbe dovuto (e avrebbe potuto) evitare certe dichiarazioni. Perchè accettare uno scudetto di un campionato straperso sul campo?

La giustizia sportiva, in questi mesi, di abusi giudiziari ne ha commesso parecchi: troppi. Nella nostra società, nella quale per fortuna spesso la giustizia ordinaria funziona e differisce completamente da quella sportiva, le sentenze acquisiscono poca importanza. Cio che risalta non è il risultato, ma il fatto che qualcuno sia stato incriminato (colpevole fino a prova contraria…..). E così tutti, ma proprio tutti, ricorderanno questo come lo 'Scudetto degli onesti', che farà da contraltare alle sentenze devastanti che hanno condizionato pensantemente lo scudetto stesso. Ma che l'Inter di oggi abbia meritato questo Scudetto non ci sono dubbi: dubbi nascono sul fatto che, forse, gli stessi conflitti di interessi e azioni 'anomale' (imputate a Milan e Juventus) sono presenti in una società che comprende, tra gli altri, il Presidente di Telecom. Domani tutti ricorderanno che la Juventus rubava, ma si guarderanno bene dal ricordare che 'nessuna partita è stata alterata' (sentenza corte d'appello). Quasi dieci anni dopo, si ripete la storia di Andreotti.

Claudio Galardini