/ POLITICA E ATTUALITÀ, ARTICOLI, ISLAM, TERRORISMO, OCCIDENTE, MAGDI ALLAM

Per l'Occidente con Magdi Allam

 

In te c'è più di quanto non tu sappia, figlio dell'Occidente cortese. Coraggio e saggezza in giusta misura mischiati.
J.R.R.Tolkien

Quando il 15 settembre dello scorso anno, il cancro, malattia che non perdona e non fa sconti a nessuno, spense per sempre la voce roca e coraggiosa della grande Oriana Fallaci, ci sentimmo dispersi, disorientati e scrivemmo nell'editoriale di quella afosa mattina che avremmo continuato la battaglia "senza il nostro generale". Mai come lei nessuno prima di allora era riuscito ad interpretare i nostri pensieri, a dare voce alle nostre proteste.
Oriana era la nostra ambasciatrice, ma era la portavoce anche di tutti coloro che avevano compreso quale pericolo costituisse l'Islam per la nostra cultura e le nostre esistenze di occidentali "all'acqua di rose".

Tuttavia la vita e la morte di Oriana non sono state vane e la sua opera ha lasciato dei solchi profondi nella coscienza del pallido Occidente e della nostra serva Italia, ventre molle d'Europa. Un'esile figura, un egiziano mite e gentile, sembra aver raccolto l'eredità della vecchia reporter guerriera. Lui, che è figlio e prodotto di quella cultura musulmana, ne conosce e ne denuncia gli aspetti più feroci. Ogni giorno, le parole di Madgi Allam guizzano fuori dalle pagine del Corriere della Sera come scimitarre affilate, come doccie scozzesi contro il torpore pestilenziale in cui si crogiolano i nostri governi e le nostre istituzioni. Con Parole pacate, ma taglienti come lame d'acciaio, Allam si scaglia contro la crisi di identità della cultura cattolica ed occidentale in genere, auspicando un dialogo fra popoli, per la costruzione di "una comune civiltà dell'uomo".

Nel dicembre 2005, Allam affermava "ebbene il principale ostacolo è la crisi dei valori e la perdita dell'identità. Si tratta di una crisi mondiale. Perchè a fronte di una globalizzazione dei mercati, delle finanze e dell'informazione, si è invece arenata la globalizzazione dei valori e si sono volatilizzate delle identità che si ritenevano acquisite e consolidate. Proprio perchè, piaccia o meno, viviamo in un mondo globalizzato, la crisi dei valori e dell'identità concerne l'insieme degli universi convenzionalmente denominati Occidente ed Islam".

Un'analisi ancor più lucida e senza toni ammirati è riservata, ovviamente, al nostro paese, che lui dice di "amare più degli Italiani" ("Io amo l'Italia, ma gli italiani la amano?" Mondadori, 2006) e del quale critica aspramente la bieca accondiscendenza nei confronti del terrorismo: "Cari amici, mi duole dirvi che anche nella nostra Italia siamo messi male. Siamo in un paese dove Mohamed Daki, il cui nome figura nella lista dei terroristi delle Nazioni Unite per il suo coinvolgimento negli attentati dell'11 Settembre 2001, viene assolto mentre l'ex sostituto procuratore Stefano Dambruoso, che l'aveva fatto arrestare, viene messo sotto inchiesta dalla procura di Brescia per delle dichiarazioni rese alla stampa a Daki soltanto due anni e mezzo dopo il suo arresto.[...], poi ancora un riferimento ed un omaggio ad Oriana e al suo "sonno della ragione" che deve essere destata:

"Perchè vi racconto tutto cio? Perchè queste sono le conseguenze della crisi dei valori e della perdita dell'identità. Povera Italia! Povero Europa! Povero Occidente! Dobbiamo uscire dal sonno della ragione. Lo dobbiamo fare anzitutto comprendendo correttamente le realtà dell'Islam, dei musulmani, dell'integralismo, dell'estremismo e del terrorismo di matrice islamica. Una conoscenza che sia congrua, corretta, responsabile e costruttiva, che significa rapportarsi ad un oggetto in esame con un criterio logico, storico, etico e politico, in grado di assicurare una base cognitiva solida che favorisca il conseguimento di un traguardo condiviso. Calato nella realtà significa prendere atto che l'Islam ed i musulmani si coniugano al plurale, che il terrorimo di matrice islamica è di natura aggressiva e non reattiva, che la radice del male è in un'ideologia dello scontro, dell'odio e della morte diffusa dentro e fuori le moschee, che la "fabbrica dei kamikaze" è ormai radicata anche in Europa, che solo una controffensiva globale che abbia al centro il riscatto dei valori e l'affermazione di un'identità forte e condivisa porterà all'isolamento e alla sconfitta di questo terrorismo e dell'ideologia che lo alimenta".

Magdi come Oriana, Oriana come Magdi. Ancor oggi a distanza di due anni da questo intervento, la battaglia dell'egiziano gentile continua a infuriare e a risvegliare le coscienze dell'intero mondo occidentale, assopite sotto la cortina di fumo delle sinistre globalizzatrici. Allam si è scagliato contro il proliferare delle moschee, contro il dilagare dell'immigrazione clandestina, contro la perdita dell'identità e dei valori, ma la sua ultima battaglia è per noi ancora più grande, perchè si tratta di una battaglia a difesa della vita e della testimonianza. Con la manifestazione del 4 Luglio a favore dei cristiani perseguitati d'oriente Magdi Allam si è guadagnato veramente lo scettro di difensore delle radici culturali e cristiane dell'Occidente, unendo la sua voce a quella del Papa in un accorato appello per la liberazione dei cattolici perseguitati: "Una grande manifestazione per la vita, la dignità e la libertà dei cristiani e per il riscatto dell'insieme della nostra civiltà umana".
Grazie Magdi, ora più che mai indomito portavoce dell'Occidente cortese.

Serena Mannelli