Pronti per la casa comune
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Il popolo della Cdl è più avanti sul tema dell’unità a destra anche di quanto non lo siano i suoi leader.
La manifestazione di Sabato 2 Dicembre a Roma lo ha dimostrato: il futuro è del partito unitario ed è la gente a chiederlo.
Il bipolarismo è un sistema che non ha più alternative. Checchè ne dicano Casini e i suoi amici. E il loro progetto centrista fuori tempo e fuori di testa.<p>Il popolo del centrodestra non è avvezzo a scendere in piazza ogni tre per due. Il sabato, dopo una settimana di lavoro, preferisce passeggiare per la propria città, fare la spesa per la settimana futura, visitare i parenti con cui non è possibile soffermarsi durante i giorni di lavoro.
Eppure sabato scorso a Roma c’erano due milioni di persone per dire 'basta' al governo Prodi e alla sua banda di succhia-soldi. Era un popolo che chiedeva alla nomeklatura di governo e maggioranza 'lasciateci in pace!', non siamo pecore da tosare per dritto e per rovescio, a piacimento di qualche (tanti!) invidioso.
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Perchè la motivazione principale dei costruttivisti e statalisti al governo è l’invidia sociale ed economica, rappresentano infatti lo sbocco di questa invidia popolare eretta a sistema e nascosta da ritornellli come ' solidarietà sociale' o 'giustizia sociale'.
Il popolo, vero e spontaneo, della piazza romana del 2 dicembre era un popolo anti-tasse.
Magari molti, moltissimi secondo noi, sono rimasti delusi dalla mancata 'rivoluzione liberale' del governo Berlusconi, ma sanno che le uniche forze politiche in grado di marciare su questa strada sono quelle della Casa delle Libertà. Gli unici 'embrioni ideali' di liberalismo e liberismo economico sono nel centrodestra.
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Speriamo che la manifestazione di tanto affetto ed entusiasmo abbia fatto riflettere i leader e le personalità che, negli anni di governo del Cav., hanno nicchiato e indietreggiato davanti alle riforme promesse in campagna elettorale. E facciamo nomi e cognomi: Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, Gianni Alemanno, Marco Follini, i partiti di AN e UDC in generale.
Il discorso di Berlusconi è stato esaltante e brillante come sempre. C’è stata, secondo noi, una vera e propria investitura come suo successore di Fini, vista anche la mossa disgraziata di Casini, che si è posto fuori gioco da solo.
Fini successore di Berlusconi, forse, guidando un partito unito del centrodestra rappresentato già adesso dai cittadini scesi in piazza. Negli scorsi mesi avevamo spesso, noi di UT, parlato di 'popolo molto più avanti confronto ai leader e dirigenti vari ' sul tema dell’unità a destra; sabato ne abbiamo avuto dimostrazione chiara.
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Nel passato la CdL si è giocata una ghiotta occasione di cambiare il paese. Fini, nel suo intervento, ha lanciato un grido di battaglia, due parole altamente propositive, checchè ne dicano gli esponenti del centrosinistra: ' rivoluzione liberale'.
Probabilmente è la prima volta che Fini fa propria questa frase-programma, ma la cosa veramente importante è che se ne ricordi una volta tornato al governo, invece di pensare a proteggere ed ingraziarsi le corporazioni di statali e sindacalisti vari.
Perchè una volta il popolo della CdL perdona, due no!
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In questi giorni abbiamo appreso che Casini e l’Udc fanno parte dell’opposizione, ma non più parte della CdL. Sognano di ricostruire il centro all’interno di un paese che ha oramai assorbito (e si riconosce) nel bipolarismo, in questo bipolarismo.
Quindi l’errore di Casini non solo è strategico ma anche 'temporale': qual’è il motivo per cui, dopo sei mesi dalle elezioni, una forza di opposizione che ha governato insieme agli alleati per cinque anni, deve spostare l’attenzione di media e cittadini dalle malefatte del governo in carica ai problemi e alle divisioni dell’ opposizone? A chi giova cio, se non al governo di Prodi e Visco?
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Il leghista Bobo Maroni è stato cristallino: perchè volete affrontare ora un problema di leadership quando, se tutto va bene (o male), si dovrà votare per le elezioni nazionali nel 2011?
In parole povere, anche se Berlusconi rimarrà in politica è chiaro, probabilmente per questioni anagrafiche, che non sarà nel 2011 il candidato del centrodestra; quindi perchè affannarsi ora dentro l’opposizione invece di ringhiare con i denti e le unghie contro questo governo-dracula?
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Menzione particolare per Umberto Bossi, uomo di ferro, che si è dimostrato non solo un lungimirante politico, ma anche un alleato fedele e capace di mettere al governo persone capaci come lo stesso Maroni, Roberto Castelli e Roberto Calderoli.
E i leghisti hanno dimostrato, nella piazza romana, di starci, di combattere e di voler andare avanti con la CdL . Più di molti sedicenti 'moderati'.
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J. Landi</p>
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