Questo papa c'ha le palle

Ratzinger di facce ne ha una sola: sorriso beffardo, più teologo che comunicatore, più birra e wurstel che danze del ventre.
Non è questo il Papa che stringe la mano a Fidel.
Non è questo il Papa che bacia le puttane nere. Non è questo il Papa che volteggia il bastone davanti alle danze delle ballerine brasiliane.

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Poco dopo che s'era insediato sul Soglio di Pietro, seppe tutti meravigliarci, esibendo curiosi copricapo. E siccome era, in qualche modo, il Vice di Karol Wojtyla, tutti pensarono che il continuo citare il "Grance Papa Giovanni Paolo II° "significasse che si trattava di un pontificato Ratzinger in perfetta continuità col precedente. Qualcuno aveva perfino creduto di essersi sbagliato e cie anche Benedetto XVI° fosse un "Papa-mediatico". Invece no.

Non è il Papa che bacia le puttane nere, che volteggia il bastone della vecchiaia davanti alle danze delle ballerine brasiliane, o, quantomeno, non fa di quest'immagine lo stile del suo pontificato.
Ratzinger non è il Wojtyla kennediano, che, dopo il merito di aver contribuito al crollo del Comunismo in modo pacifico, era finito fino a Cuba a stringere la mano a quel sanguinario di Fidel.

Ratzinger di facce ne ha una sola: quella, in qualche modo carpita sin da subito: sorriso beffardo raramente espresso, più teologo che comunicatore, più birra e wurstel che danze del ventre.
Certo, Benedetto XVI° vuole il dialogo intereligioso, altro ci mancherebbe, è pur sempre un Papa. Ma lo vuole secondo le proprie e non secondo le altrui regole.
Custode della Congregazione della Dottrina e della Fede, quindi capo indiscusso per più di un lustro della cassaforte dei valori del Cattolicesimo universale, il teologo che viene dalla Baviera impersona a tutti gli effetti il prelato tradizionalista che non arretra sulle questioni cruciali del nuovo tempo, tra cui il chiaro faccia a faccia (non chiamiamolo ''scontro'') con l'Islam che avanza.

Ratzinger è ormai chiaramente nel mirino degli integralisti musulmani: "gli taglieremo la gola" ha detto una frangia estremista dei Maomettani. E c'è da scommetterci che ci proveranno davvero, e probailmente riusciranno almeno a mettergli qualche pensiero.
Ratzinger ha tuonato contro la ''guerra santa'' portata avanti dall'Islam, da quando l'Islam esiste, perchè non è quello il modo di parlare in nome di Dio.
Ratzinger si fa quindi in qualche modo il portavoce unico di Dio sul pianeta, mettendo la Chiesa cattolica di traverso rispetto a ogni integralismo armato che possa derivare dall'interpretazione del Corano.

Razinger ha quindi messo in chiaro quale sia d'ora in avanti la posizione della Chiesa del nuovo millennio: non cedere di un millimetro sui fondamenti della tradizione, tra cui il rifiuto del dialogo su posizioni compromissiorie. Il Dio che vorrebbero gli integralisti non è il Dio dei cattolici, non è il Dio che parla all'uomo.
Parole di fuoco, azioni decise, come quando, tra i primi atti del suo ''governo'', Benedetto XVI° tolse autonomia di gestione al Convento dei Frati francescani della Basilica superiore di Assisi, "rei'' di aver preso un po troppe iniziative avventate in materia di anti-globalizzazione, dialogo multi-religioso, opzioni anti-americane, figlie, anche quelle, di un'interpretazione creativa del Vangelo.
Un Papa con le palle, che ci piace così.

Andrea Bonacchi