Stilisti: alla Melandri rispondete con una pernacchia!

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<p>La “ministra” vuole bandire la taglia 38 e dirci come ci dobbiamo vestire.
Peccato che di anoressia, dice chi c’è passato, ci si ammali per cause molto più profonde della moda.
Va bene che Prodi ha promesso di organizzare la nostra felicità, ma che tenti anche di imporci “la bellezza giusta” è veramente troppo.
Rotonde o magre che siano noi continuiamo a scegliere cio che ci piace, senza che nessun altro possa costringerci a pensarla diversamente.

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Ieri due programmi di approfondimento, Otto e mezzo su La7 e Porta a Porta su Raiuno, si sono occupati del problema anoressia. La malattia, costituita da disturbi alimentari come il rifiuto del cibo, è balzata in primo piano dopo la morte di due modelle brasiliane che ne erano affette.

Ospite principale delle due trasmissioni, il Ministro dello Sport, Giovanna Melandri. La 'ministra', come amano farsi chiamare le femministe istituzionali, ha spiegato in cosa consisterà la sua crociata contro questa terribile malattia. Il primo passo è stata la convocazione degli stilisti per chiedere loro un 'aiuto' contro l' anoressia: basta taglie 38, basta modelle magre sulle passerelle. Insomma, la moda, il fiore all' occhiello dell'Italian Style nel mondo, è il principale imputato, non solo dal Ministro, ma da quasi tutto il mondo politico.


La Melandri pensa ad una legge già attuata dal libertario (?) governo Zapatero: le modelle con un indice di massa corporea inferiore a 18,5, soglia minima, non dovrebbero poter sfilare. Questo servirebbe, sempre secondo la Melandri, a stabilire la bellezza 'giusta', quella da proporre come modello. Dobbiamo aspettarci un decreto legge che fissi i canoni per cui considerare bella o brutta, 'giusta' o no, una modella, una donna? Poi, la moda quanto incide sul problema anoressia? Ovvero quanti, dei malati d'anoressia, è connesso alla moda, alle sfilate? A quanto pare una percentuale abbastanza bassa. Perchè, ricordiamoci, che la 'modella magra' non è 'un'anoressica', come comunemente viene apostrofata.

L'anoressia è una malattia che riduce la persona ad una larva, ad uno scheletro, è un rifiuto totale del cibo nonostante la grande fame. E' uno stato mentale che assorbe al 90% la vita di una persona.
Tanti soloni ci spiegano che le ragazzine si ammalano di anoressia a causa dei modelli che la società impone, a causa del modello di bellezza che la moda impone. A questa tesi nessuno si è opposto nelle due trasmissioni, tranne una piccola eccezione: le ex-anoressiche intervistate da Vespa!

Su cinque persone guarite od in via di guarigione (4 donne e 1 uomo), nessuno ha dato colpa al mondo-moda, spiegando che ci si ammala di anoressia per cause molto più profonde, complesse e molteplici che non per imitare la ragazza di una sfilata.
Tra le cinque persone, solo una ragazza ha spiegato di essersi 'ispirata' alla magrezza estrema come forma di espressione di un disagio, precisando che altrimenti si sarebbe potuta dare alla droga o all' alcool. Le altre anno precisato che le sfilate e gli stilisti non hanno influito un'acca.

Il problema dei modelli è assolutamente fuori luogo. Nella società libera i modelli sono molteplici ed ogni individuo si sceglie quello a lui più congeniale. Una ragazza puo avere come obiettivo quello di solcare la passerelle come Naomi Campbell, e si comporterà di conseguenza, oppure quello di diventare una giornalista come Barbara Palombelli, o, ancora, seguire il canone della donna casalinga e madre.
Tanto meno la società propone un modello di bellezza 'unico': si passa dalla magrezza affascinante di Kate Moss, alle rotondità di una Valeriona Marini, alla donna mediterranea 'generosa' come Sabrina Ferilli. Ognuno seglie cio che gli piace, senza che nessun altro possa costringerlo a pensarla diversamente.

Si parla addirittura di codici europei per regolamentare il settore moda, la Melandri assicurà di non voler intervenire con norme e leggi, preparandoci così, sostanzialmente, a farlo. E tutto il can can sul 'cattivo esempio' proposto dalla moda e dagli stilisti, continua, nonostante le testimonianze di chi, l'anoressia, l'ha provata sulla propria pelle.
Sarebbe come accusare le case motociclistiche e i piloti che si battono nel motomondiale di essere colpevoli degli incidenti motociclistici sulle strade.
Le competizioni dovrebbero mettere al bando i piloti veloci e utilizzare moto da 50 km all'ora?

Anche in questo ennesimo caso siamo di fronte alla concezione di governo e di stato che di tutto e tutti si vuole occupare con norme, regolamenti e leggi; come se le malattie legate ai disturbi dell'alimentazione si possano battere con una legge. E' vero che Prodi ci ha promesso l'organizzazione della felicità, ma insomma...
Per di più questa voglia di intromissione nel mondo della moda, nelle nostre vite, proviene da un governo che propugna la legalizzazione delle droghe leggere! Come dire, fumatevi pure gli spinelli, (evidentemente un modello giusto!), ma non permettetevi di voler entrare in una taglia 38 di Cavalli! Vi avviate sulla strada della malattia!

Se non ci fosse da piangere, verrebbe da ridere. Cosa importa al governo di definire la 'bellezza giusta'? Quale legittimità ha il governo di intervenire su questo argometo? Nessuna naturalmente.
Pensare che imporre alla moda questi codici serva per combattere l'anoressia è da illusi, da persone che cercano una risposta semplicistica ad un problema complicato, connesso più con la mente che non con la 'volontà' di una persona.
'Il governo federale dovrebbe emanare leggi solo in casi di emergenza, come una pestilenza..' diceva Kristol.
Noi ci accontenteremo che lasciasse in pace almeno le taglie dei vestiti.

J.Landi