Voyager: il viaggio infinito

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Era il 20 Agosto del 1977, Voyager 1 lasciava la Terra.
La missione? esplorare i pianeti del sistema solare.
Al suo interno, un disco d’oro con brani di Mozart e una targa leggendaria dove sono disegnati i simboli che indicano l’uomo, l’atomo, la posizione del nostro pianeta e altre informazioni che potrebbero far capire a qualche extraterrestre la nostra civiltà.
Ora Voyager trasmette solo un debolissimo segnale di vita, ma la sua posizione è da fantascienza. Oltre il sistema solare: 12 miliardi di chilometri dal nostro pianeta.
Anche la storia di una piccola sonda puo far commuovere.

Sono passati 25 anni da quando la Nasa ha spedito nello spazio la prima delle due «navicelle» gemelle. Un quarto di secolo nel corso del quale il mondo è cambiato, e di molto.
Negli Usa di allora, con Jimmy Carter alla Casa Bianca , la prima navicella Voyager decollo per l'infinto mentre gli americani erano in lutto per la morte di Elvis Presley.
I più giovani immaginavano un cosmo come quello raccontato al cinema dal primo episodio della saga di «Guerre Stellar» e poi si lanciavano in discoteca per cercare di imitare le mosse rese celebri da John Travolta in «La febbre del sabato sera».
Era il 20 Agosto del 1977 e Voyager 1 lasciava la Terra. La missione? Esplorare i pianeti del sistema solare per 4-5 anni.
Ha visto dall'alto partire la gemella Voyager 2, lanciata il 5 settembre del '77, programmata su con una rotta diversa.
La fine del loro «viaggio» era previsto per il 1981, ma le due sonde hanno continuato sorprendentemente a viaggiare nello spazio. «Vanno ancora molto forte», afferma Edward Stone, direttore del progetto. E aggiunge: «Non avremmo mai immaginato che potessero viaggiare così a lungo». E la cosa più stupefacente è che funzionano ancora perfettamente nonostante fossero state costruite con la tecnologia degli anni '60.
Il loro funzionamento è ancora a transistor e la memoria del computer di bordo è appena di poco superiore a quella di una calcolatrice da tavolo. Il tutto alimentato da batterie nucleari al plutonio.
L'antenna è ancora puntata verso il sistema solare, ecco la ragione del miracolo: ogni giorno il segnale di Voyager arriva sulla terra (anche se con 12 giorni di ritardo..) e viene captato dall'enorme antenna di Goldstone in California. Ci fa sentire di lei solo un rumore di fondo, ma tanto basta per farci capire che è ancora in vita e che il suo viaggio prosegue verso l'infinito!
Durante i primi dodici anni, le due sonde hanno scoperto 4 pianeti e 48 lune. Hanno anche rilevato la presenza dei venti su Nettuno, di strani nodi sugli anelli di Staturno e di vulcani su una luna di Giove.
La Voyager 1 ha superato quella che gli esperti definiscono barriera di «termination shock». Si tratta del punto in cui il vento solare (il flusso costante di elettroni e protoni emessi dal Sole) rallenta la sua velocità all'approssimarsi dell'eliopausa, cioè della zona in cui cessa l'influenza del campo magnetico solare, e inizia a fondersi con le particelle del vero e proprio spazio interstellare. Questo calo da una velocità supersonica delle particelle ad una subsonica puo essere paragonato al bang generato da un aereo che supera la barriera del suono ed è stato registrato da uno degli strumenti imbarcati sulla sonda.
Voyager 1 è il primo oggetto costruito dall'uomo a giungere sull'orlo del Sistema solare ed è anche quello che si è spinto più lontano di tutti.
Sta ora viaggiando ad altissima velocità verso la stella AC+79 3888 nella Costellazione della Giraffa, a cui potrebbe avvicinarsi in circa 40 mila anni di volo. E' probabile pero che non vi giunga mai. Secondo gli scienziati americani della Nasa le batterie nucleari al plutonio di Voyager dureranno al massimo fino al 2020.
Ma non importa, perchè il suo peregrinare nello spazio proseguirà lo stesso, sarà solo più silenzioso.
La speranza è che qualcuno un giorno, lassù, si accorga di quella piccola sonda lanciata tanti decenni fa da un piccolo pianeta che iniziava allora a scoprire le potenzialità della tecnologia.
Se ne accorga e la osservi, e da essa potrà ricavare informazioni sulla nostra civiltà, ben stampate su quella targa d'oro che è diventata leggendaria, e su quel disco dove sono raccolti suoni di animali, immagini del nostro pianeta, una selezione tra i più grandi discorsi mai pronunciati nella storia.
Il sogno dell'uomo di coquistare lo spazio e il progresso di un'era, sta anche in questo formidabile, audace e commovente tentativo di andare oltre ogni confine conosciuto.