L'immagine della rivoluzione cristiana
<img src=”http://www.ultimathule.it/images/articoli/gesugiotto.jpg” align=left>
<p>Giovanna ci scrive:
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“Gesù Cristo ha portato la croce.
A tutti noi è accaduto o accade di portare sulle spalle il peso di una grande sventura, versando sangue e lacrime, cercando di non crollare.
Questo dice il crocifisso. Lo dice a tutti, non solo ai cattolici. (…)
Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino.
Il crocifisso fa parte della storia del mondo.”<p>Dicono che il crocifisso deve essere tolto dalle aule di scuola. Il nostro è uno Stato laico e non ha il diritto di imporre che nelle aule ci sia un crocifisso. Pero a me dispiace che il crocifisso scompaia per sempre da tutte le classi. Mi sembra una perdita.
L'ora di religione è una lezione. Vi si spendono delle parole. La scuola è di tutti, cattolici e non cattolici. Perchè vi si deve insegnare la religione cattolica? Ma il crocifisso non insegna nulla. Tace.
L'ora di religione, dicono, genera una discriminazione tra cattolici e non cattolici, fra quelli che restano nella classe in quell'ora e quelli che si alzano e se ne vanno. Ma il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. ÃË l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza tra gli uomini, fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono più di duemila anni che diciamo: 'prima di Cristo' e 'dopo di Cristo'. O vogliamo forse ora smettere di dire così?
Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. ÃË là, muto e silenzioso. C'è stato sempre. Per i cattolici è un simbolo religioso. Per l’Italia, come per l’Europa, è il simbolo della nostra cultura. Per gli altri puo essere niente, una parte del muro.
Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei.
Perchè mai dovrebbero sentirsi offesi gli Ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager?
Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze. La croce, che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine e della morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo.
Per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio. Per i non cattolici, puo essere semplicemente l'immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo, cancella l'idea di Dio, ma conserva l'idea del prossimo. Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per una loro fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c'è l'immagine. ÃË vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perchè prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli, tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, Ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva mai detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà tra gli uomini.
Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto o accade di portare sulle spalle il peso di una grande sventura, versando sangue e lacrime, cercando di non crollare. Questo dice il crocifisso. Lo dice a tutti, non solo ai cattolici. Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e possiamo essere laici, atei, quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto: ëama il prossimo come te stessoû. Erano parole scritte già nell'Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Il contrario degli stupri e dell'indifferenza che tanto spesso circonda le donne violentate nelle strade.
Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? Sono l'esatto contrario del modo come oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando estremamente difficile amare noi stessi e amare il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto.
Il crocifisso queste parole non le evoca, perchè siamo così abituati a vedere quel piccolo legno appeso, e tante volte ci sembra non altro che una parte del muro. Ma se ci avviene di pensare che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire dal muro quel piccolo segno.
Cristo ha detto anche: ëBeati coloro che hanno fame e sete di giustizia perchè saranno saziatiû. Quando e dove saranno saziati? In Cielo, dicono i credenti.
Gli altri invece non sanno nè quando nè dove, ma queste parole, chissà perchè, fanno sentire la fame e la sete di giustizia più severe, più ardenti e più forti.
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<div align=right>Giovanna </p>
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