Unione europea. Ma è davvero un bene?
“Ancora prove a favore dell' euro scetticismo.
Nell' arco politico italiano vige un sostanziale euro entusiasmo che probabilmente non riflette il sentimento della società reale.
Molto spesso le spiegazioni a supporto di questo entusiasmo si rivelano prive di solide basi.
La 'gente', spesso chiamata per proprio comodo dalle diverse parti, si scopre sempre più scettica e preoccupata dalla natura con cui si sta sviluppando l' Unione Europea…“<p>Negli ultimi tempi i ragionamenti più profondi, come il problema di “cessione di sovranità nazionale”, stanno lasciando il proscenio a direttive e decisioni concrete adottate dalle istituzioni comunitarie.
Il peso di queste decisioni travalicano l'oggetto stesso, riportandoci a problemi e difetti di fondo dell' architettura istituzionale europea, ovvero la mancanza di partecipazione dei cittadini al processo di scelta dei governanti e alla possibilità di esprimersi su questi provvedimenti.
Le ultime decisioni che lasciano a dir poco perplessi riguardano la nostra agricoltura e la ratifica del mandato di arresto europeo.
Le decisioni in materia agricola e alimentare arrivano dopo molte altre scelte discutibili come quella adottata sulla produzione di cioccolato (la possibilità di utilizzare altre miscele in alternativa al burro di cacao).
Una direttiva della commissione europea ( presieduta da Romano Prodi ), prendendo a pretesto la lotta al tabagismo, taglia i fondi destinati ai coltivatori di tabacco (di cui l' Italia è uno dei principali produttori UE ). Questa misura metterà in ginocchio i produttori e a rischio moltissimi posti di lavoro, nonchè l' abbandono nella nostra Toscana della coltivazione del tabacco e la produzione dei nostri amati sigari tradizionali.
L' ultima offensiva degli euroburocrati riguarda la vendita dell'olio d'oliva.
Infatti la direttiva comunitaria numero 1019 del 2002 (Libero) per la vendita obbliga il confezionamento dell' olio d' oliva in recipienti da 5 litri, sigillati ed etichettati.
Viene abolita la possibilità di vendita diretta dal produttore al consumatore.
Questo contribuirà sia a provocare problemi economici ai 'contadini' e non favorisce sicuramente il consumatore.
Economicamente l' incidenza del procedimento richiesto sul prezzo finale del prodotto obbligherà molti cittadini a ripiegare sugli oli più economici dei supermercati, provenienti da paesi come Tunisia e Marocco, le cui quote di importazione sono in costante aumento (concesse dalla stessa commissione), il tutto a spese della qualità.
Questo insieme di misure ci fanno riflettere sul peso dei paesi nord europei, non produttori di olio d'oliva e scarsi utilizzatori, all' interno dell' UE.
Stesso concetto applicabile alla decisione sulla produzione del cioccolato, visto la consuetudine nei paesi nord europei di sostituire il burro di cacao, con, ad esempio, l'olio di palma.
Altro tema sul tavolo europeo è la ratifica della proposta di legge del Consiglio d'Europa sul mandato di arresto europeo.
L'argomento è arduo e spinoso, ma non lo sembra necessariamente per aprire un ampio dibattito, dato che, anche in questo caso, la maggioranza trasversale dei partiti italiani si dichiara favorevole.
Soffermandosi brevemente su alcune (poche) spiegazioni disponibili in rete, si capisce la portata del provvedimento e le legittime richieste di riserva sulla sua ratifica.
Consiglio la lettura di una relazione sull' argomento disponibile sul sito dei Giovani Padani
(www.giovanipadani.leganord.org) redatta da Carlo Alberto Agnoli, attualmente presidente del Tribunale per i minorenni di Trento.
Dopo questa lettura vi renderete conto dell' incidenza di questo provvedimento sui diritti espressi dalla nostra Costituzione, messi a repentaglio, sia sulla libertà di noi cittadini a causa di formulazioni volutamente ampie e poco specifiche, tali da poterci far entrare molte cose.
Su tutto questo in AN non sembra esserci spazio al minimo dibattito, impegnata com' è a promuovere questo 'credo' europeo con i paraocchi.
Si parla di grande traguardo, il che è condivisibile, ma non si parla di come si stia evolvendo questa opportunità.
Ecco un altro argomento che ci proietta nelle prospettive future e, proprio per questo, la giovane destra dovrebbe farsene promotrice all' interno del partito per promuovere un ampio dibattito.
<p>
</br>
<div align=right>Jimmy Landi
</p>
Subscribe to Ultima Thule | Libertari
Get the latest posts delivered right to your inbox