Braveheart
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VOTO: 8,5
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“CUORE IMPAVIDO”
Regia: Mel Gibson
USA 1995
Attori: Mel Gibson, Alvin Tilvern, Sophie Marceau, Brendan Glesson, Angus MacFadyen, Peter Hanly, Catherine McCormack., Sean Lawlor
<p>Anno 1256. La Scozia è in mano agli inglesi.
Malcom Wallace umile contadino e allevatore decide di reagire con la rivolta ai soprusi dei britannici. Dopo aver combattuto con onore, paga con la morte il suo atto di orgoglio e lascia solo il piccolo figlio William. William, deve così lasciare la sua casa per seguire lo zio, che con pazienza gli insegnerà la lettura, la scrittura, e l'arte della spada. Diventato adulto, William fa ritorno alla sua terra di origine e si innamora di Murron. Ma le truppe inglesi del locale presidio continuano con le loro violenze e arrivano perfino a toccare cio che per William è la cosa più preziosa. Spinto dal coraggio e la determinazione ereditata dal padre, William organizzerà un manipolo di ribelli, che battaglie su battaglie, arriverà a preoccupare anche lo stesso Re d'Inghilterra, il terribile Edoardo Plantageneto.
Grazie all'orgoglio del popolo scozzese Wallace, ormai considerato un vero e proprio condottiero, risucirà a vincere la battaglia di Stirling alla testa di un esercito nettamente inferiore. Ma la lotta per la libertà e per la giustizia intrapresa si presenterà ardua, e verrà ostacolata dalle mire politiche dei nobili scozzesi, scesi a patti con il Re d'Inghilterra.
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L'ultimo grande colossal della storia del cinema americano, ad aver riscosso un enorme successo.
L'interpretazione di Mel Gibson (regista di se stesso in questo film) è a dir poco strabiliante, la scelta degli attori per i diversi ruoli altrettanto.
L'unica cosa che forse stona un po' è la storia d'amore (storicamente inaccettabile) tra Sir William Wallace e la regina d'Inghilterra, ma era comunque necessaria per attirare davanti agli schermi anche la popolazione femminile.
William Wallace, eroe nazionale scozzese, è un personaggio realmente esistito. Ancora oggi la sua statua si trova nel centro di Stirlng, dove condusse la prima gloriosa battaglia. Certo, bisogna dire che nella realtà era un po' divrso da Mel Gibson. Occhi azzurri e un bel volto per il grande attore hollywoodiano, baffi a punta occhi neri e un volto arcigno per il vero Sir William. 'Ci potranno togliere le case, ma non ci potranno mai togliere la libertà!' ; questa è la famosa frase con qui William Wallace carica l'esercito di Scozia di fronte al fornitissimo e numerosissimo contingente inglese.
E' lui, con il suo carisma di uomo coraggioso ma anche umano, con le sue debolezze, con il suo buon senso che incarna il simbolo del Bene contro il Male. Ma non c'è solo questa classica dicotomia cinematografica a occupare i significati del film. C'è Robert The Bruce, erede al trono di Scozia, costretto a reprimere la propria indole per ascoltare i meschini consigli del padre. Ci sono i nobili scozzesi, che avidi di potere e di egoismo tradiscono il loro popolo per cedere alle promesse del crudele Re Edoardo. C'è il grido di libertà che sale forte da questa pellicola. Lo sentirete dentro, lo vorrete urlare come fa Wallace, vorrete anche voi arrivare ad esporvi con coraggio anche a costo di pagarne le conseguenze. Così' succede a me quando mi capita di rivedere questo capolavoro.
La storia ci insegna che la libertà ha sempre avuto un prezzo alto. Nel mondo di oggi siamo di fronte ad una nuova minaccia, che non si chiama Plantageneto. E' una minaccia ancora più forte di quella di un Re crudele. E' un pericolo subdolo, che arriva in silenzio. E' il potere rosso che talvolta si presenta con il volto coperto in una piazza, talvolta sotto la toga di un magistrato, talvolta dietro il piccolo schermo, talvolta sul tavolo delle grandi decisioni. Ma noi saremo sempre pronti a gridare come Wallace, libertà, sempre, finchè avremo fiato.
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Gabriele Farolfi</p>
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