Come non detto: Azione Giovani non cambia

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<p>Il problema è che ogni volta in cui siamo vicini all’autocritica arriva puntualmente 'un segno' che non ci convince. Ieri leggendo la cronaca locale di Pietrasanta de 'La Nazione' vedo un articoletto di AG.
Il titolo riporta: 'E’ pacifismo a senso unico'. Giusto, direte, pensando alle missioni in Iraq e Afghanistan o allo schieramento anti-Israele. Nossignori, il succo è un altro…
<p> </br> </br> </br> </br><p>Nei giudizi su Azione Giovani, e AN in generale, non siamo mai stati teneri. Perchè crediamo che sia questo il nostro compito, soprattutto perchè ci riconosciamo nell’ area di centrodestra e ci sta a cuore un’ aggregazione politica capace di rilanciare il nostro paese.
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Il problema è che ogni volta in cui siamo vicini all'autocritica arriva puntualmente 'un segno' che non ci convince. Ieri leggendo la cronaca locale di Pietrasanta de 'La Nazione' vedo un articoletto di AG. Dopo la fascia 'Sul Libano', il titolo riporta: 'E' pacifismo a senso unico'. Giusto, direte, pensando alle missioni in Iraq e Afghanistan o allo schieramento anti-Israele. Nossignori. Dopo una polemica sull'assenza in città di bandiere arcobaleno al contrario delle molte presenti all'inizio della guerra in Iraq, si arriva al succo. Eccolo: 'Israele ha attaccato il Libano in modo massiccio, usando bombe a grappolo e altre armi non convenzionali. Nessuno in città, tra i movimenti e i partiti politici, ha mosso un dito a favore del popolo libanese. Non è bello vedere lo sfruttamento delle cose internazionali per fini politici'.
Firmato dagli esponenti di AG Pietrasanta.

Secondo loro, infatti, nessuno ha pensato al popolo libanese, dimenticando forse che proprio la nuova operazione Unifil è stata creata ed inviata in Libano per bloccare Israele. Dall'intervento sembra che Israele abbia attaccato indiscriminatamente il Libano e, forse volutamente, si omettono le ragioni dell'azione israeliana. Perchè, insomma, comunque si metta la questione son sempre i sionisti imperialisti la causa di tutti i mali!
Nessun accenno all'incursione Hezbollah in territorio israeliano in cui sono stati rapiti due soldati di uno stato sovrano. Un'organizzazione terroristica, Hezbollah, che non solo fa parte del governo del premier libanese Siniora, ma che da anni bombarda Israele dal confine con i missili Katyuscia. Per i civili israeliani bombardati per anni e con la sola motivazione di cancellare il loro paese chi si è mosso? Partiti o movimenti politici? Ma per favore, non si è messo mai nessuno. Tantomeno l'Onu, quest'Onu antisemita e corrotto.

Ma sappiamo che i morti israeliani, massacrati nei bar o nelle discoteche da kamikaze fondamentalisti islamici, non contano. Loro 'se la sono cercata', sempre.
I libanesi invece, che supportano Hezbollah rivendicando la giustezza degli attacchi a Israele, sono poveri cristi oppressi. Poveri cristi che meritano di essere salvati della responsabilità di azioni terroristiche con truppe Onu, o meglio da scudi umani dell' Onu, dato che nessuno dell'Unifil dovrà (nè si sognerà!) di disarmare i terroristi sciiti supportati da Siria e Iran.

Queste posizioni in AG non sono certo esigua minoranza, anzi. Si legano alle posizioni anti-occidentali e anti-Usa e a quelle anti-apitaliste e anti liberiste (in campo economico). Idee di buona parte di AG, come ha giustamente rilevato il nostro Domenico Naso nel report da Atreju '06 sull'incontro tra Fini e Bertinotti pubblicato su <a href=http://ideazione.blogspot.com/2006/09/atreju-06-bertinotti-non-rinnega-fidel.html> Right Nation</a> : 'Il presidente della Camera raccoglie una buona dose di applausi quando parla di profitto, di multinazionali. Argomenti banali, strumentalizzati e furbi.

Anche sull'identità Bertinotti sa quale carta giocare e confronta l'identità mediterranea con quella 'occidentale': "Siamo mediterranei? Bene, allora la nostra identità non puo essere quella del Nordamerica". La destra sociale abbocca. Applauso forte. Delusione mia. Ma pazienza. La destra sta cambiando ma un piccolo residuo c'è. Il tempo lo cancellerà, spero.' Anche adesso, benedetto Iddio, la nostra apertura all'autocritica si è fatta attendere. Qualcosa non ci tornava nemmeno stavolta. Abbiamo atteso proprio il tempo giusto, per notare come (ahimè) avevamo ragione anche stavolta.

J.Landi