E' davvero cambiato qualcosa?
<img src=”http://www.ultimathule.it/images/articoli/stalin.jpg” align=”left” width=140 height=140>Il prossimo 5 Marzo a Firenze verrà celebrato dai Marxisti-Leninisti il cinquantenario della morte di Stalin.
La cosa è molto grave se si considera che Stalin è stato uno dei più grandi criminali che la storia contemporanea ci abbia “regalato”.<p>50 anni fa l’Unità titolava in prima pagina il proprio rammarico per la perdita di un grande leader. A lungo questo triste individuo fu celebrato da molti come un grande statista e questo contribuì (insieme alla mancanza di un vero pentimento-condanna pubblico da parte degli ex seguaci) ad alimentare una falsa educazione storica di cui in parte subiamo ancora gli effetti.
Per fortuna in una parte d’Europa si apriva invece un periodo di grande confronto e scoperta di crimini ed efferatezze che dopo la scomparsa di Hitler non si pensava avrebbero più potuto ripetersi nella storia umana.
Se si volesse essere puntigliosi, l’operato di Stalin in Unione Sovietica va ben oltre per efferatezza, sistematicità e periodo di durata, quanto successo in germania, ma non vogliamo fare paragoni o classifiche di cattiveria, ne tantomeno ricordare in questo articolo la triste storia del comunismo.
A distanza di 50 anni pensavamo che finalmente l’europa avesse definitivamente archiviato quel capitolo di storia come disvalore e momento di assoluta tragicità. Pensavamo che la condanna del comunismo e di Stalin fosse un valore ormai diffuso in tutti i membri di questa società.
Pensavamo… ma ci sbagliavamo a quanto pare: tratti in inganno forse dalla scomparsa del pericolo reale che oramai non incombe più sul nostro continente.<p>
Purtroppo basta entrare in una qualsiasi scuola media o superiore per accorgersi che si è voluto dimenticare troppo presto e troppo in fretta.
In qualsiasi scuola si insegna la storia del nazismo e dell’olocausto. La maggior parte di noi ricorderanno non tanto un capitolo di storia quanto documentari, rappresentazioni teatrali, gite, musei: non un momento scolastico insomma ma un percorso di crescita che faceva della memoria e della condanna di quei crimini un valore di base di ogni studente.
Giustissimo.
Ora quanti di voi possono dire di aver potuto effettuare a scuola lo stesso percorso riguardo ai fatti di Stalin e del comunismo in generale?
Nessuno.
I più giovani sicuramente cominciano a sentir parlare di Gulag, di Foibe, di Pol Pot, Stalin, molto più di quanto non avveniva un tempo quando erano veramente argomenti tabù; ma la cultura e la società odierna non hanno ancora dato un inequivocabile e immutabile verdetto di condanna nei confronti di quei misfatti.<p>
Tutto cio dimostra che la nostra battaglia culturale, la battaglia dei nostri maestri e dei nostri padri ancora non è giunta a termine. Non so quale sarà la società del futuro, quali apporti potranno portare le nostre generazioni.
Sicuramente quello che vogliamo è che un domani i nostri figli abbiano impresso nelle menti: “mai più Stalin, mai più comunismo”.
Il nostro invito dunque è rendere questa giornata del 5 marzo non una celebrazione, ma una giornata di informazione; vi invitiamo a diffondere cio che veramente fu per il mondo il comunismo e purtroppo è ancora in paesi come Cina e Cuba. <p>
GLI INCUBI DELLA STORIA NON POSSONO TRASFORMARSI IN UNA FESTA!!</p>
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