Eroismo e bellezza contro la morte delle idee
Lo avvertimmo già nello spleen (il disagio esistenziale) di fine secolo: per quelli come noi che si abbeverarono alle fonti dell'eccelso, il lento avanzare dell'oblio della conoscenza si preannunzio con i passi altisonanti di un pretenzioso scagnozzo al soldo della mediocrità. Nel cupo mantello nascondeva un diabolico marchingegno per sradicare i semi dell'ingegno, per offuscare le lucide menti con patetici leit-motivs massificanti. Come una nuvola pestilenziale che miete molte vittime, l'ignoranza si espanse inghiottendo l'Universo, imputridendo ogni categoria dell'anima, avvolgendo il mondo in una plumbea cortina di demenza.
Esaltazione dell'incapacità umana e sublimazione del cattivo gusto, questi i sintomi del virus che la "Sinistra" mano, complici anche le incertezze destabilizzanti del nuovo millennio, ha seminato nelle gracili coscienze del mondo. Mediocrità, incapacità, bruttezza, codardia, i 4 nuovi cavalieri dell'Apocalisse dell'era moderna hanno invaso i campi del pensiero con i loro gridi di disperazione alienante, come perfidi fantasmi sogghignanti ingordi di materia grigia e la loro opera ha prodotto effetti sempre più devastanti.
Utilizzando tutti i canali a sua disposizione e approfittando della sovraesposizione mass-mediatica, il morbo che conduce all'esaltazione del difetto e all'annichilimento verso il basso si è propagato a macchia d'olio, inghiottendo nell'abisso della coscienza le pallide ed indifese menti del popolo medio.
Troppo facile per chi non ha futuro, nè speranze, nè ambizioni, nè aspirazioni alcune... troppo facile per costoro accomodarsi e rannicchiarsi nelle ristagnanti pareti di alcove imbevute di immobilismo e mediocrità. Ma di noi che avverrà? Quale futuro attende gli orfani di un tempo ormai consunto? Solamente i rigogliosi frutti dei dorati secoli ormai trascorsi offrono riparo alle nostre menti assetate di sensibilità, affamate di bellezza. "Vorrei che il palcoscenico fosse stretto come la corda su cui si muove un funambolo, così che nessun incompetente possa salirci", si lamentava il grande Goethe alla fine dell'ottocento, ignaro che il futuro avrebbe invece regalato a quell'incompetente il bastone del comando, incoronando l'incompetenza sua regina.
Ma quale antidoto, quale rimedio puo esserci a questo male dilagante, a questo grigio diluvio delle coscienze? Chi ci restituirà mai il placido scorrere di quelle vite consacrate all'arte e alla conoscenza? Chi ci riporterà mai indietro alle tanto celebrate incubatrici di pensiero, a quei caffè letterari brulicanti di speranze e di idee?
L'eroismo ed il pensiero veloce, vi dico, e l'esaltazione della Bellezza e dell'Estetica. Eroismo e Bellezza contro il dilagare del Nulla. Eroismo e Bellezza contro la morte delle idee.
Serena Mannelli
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