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FABRIZIO MORO, UNO DI NOI


Permesso? possiamo parlare di canzonette? Ne abbiamo sentite di romantiche e di etiche, di belle di brutte, di cotte e di crude. E se, purtroppo!, difficilmente non canteremo il Meno male (parafrasi di menopeggio... e quasi di mediocre) di Cristicchi, applaudiamo al ritornello di Fabrizio Moro, che comunque sta già passando alla radio e viene scaricato.  Cristicchi ha inserito una tag-cloud di sapore sfattista e travagliota, e siccome non vorremmo cadere nel 'purché se ne parli', riportiamo il testo della ben migliore "non è una canzone" e vi diciamo perchè. E' una canzone sociale e fortunatamente è reale. Ed è liberale! I punti sono: individuo, prigioni e il lavoro come mezzo per farsi rispettare, purché non diventi manipolazione, anche fiscale.

Il trentenne di oggi, quello che non è bamboccione, che ha lavorato e che riconosce i valori etici, politici, poetici, culturali, l'equilibrio e l'ordine, grida che questo non venga mangiato dalla sclerotizzata dinamica generazionale. Non parla di politica e sistema esplicitamente, sarebbe stato gioco facile averne applausi... come altri.
Moro parla di evasione fiscale (vero tabù italiano), giocandosi ogni velleità di vittoria al Festival:
"Faccio fatica a trovare un pretesto
Faccio fatica ad essere onesto
Vivo in un'ipotesi esistenziale
Sono condannato all’evasione fiscale"

E non solo, parla anche della vita come una grande occasione. Delle esigenze di renderla tale, comunicando, perchè evidentemente il contenuto c'è. Dall'altra parte si reclama contro chi "apre la bocca per dargli fiato"... e ce ne sono migliaia, ma sinceramente di puntare il dito al peggio ci siamo altamenti rotti, si capisce poi come mai la Fornaciari si chieda "perchè il mondo piange").

"Liberale" nel senso profondo del termine
, di chi sa che nella persona e nelle sue capacità risiede concretamente un potenzionale enorme. E' lo stesso dell'altra canzone "Pensa" (“Ci sono stati uomini che sono morti giovani Ma consapevoli che le loro idee Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole Intatte e reali come piccoli miracoli Idee di uguaglianza idee di educazione) e "Libero" (“Mi domando perché non sono nato nel 50, Avrei saputo cosa fare io negli anni 70” “Voglio sentirmi libero da questa onda Libero libero davvero non per fare il duro Libero libero dalla paura del futuro Perché la libertà è sacra come il pane  
E’ sacra come il pane”)..  Forza Fabrizio, ci piaci!

Saba Giulia Zecchi

 

 

 

 

“Non è una canzone”

Questa è la mia vita non è una prigione
Perché la mia vita è una grande occasione
Questa è la mia vita non è una canzone
La la la la la la la la la la
Faccio fatica a fare quello che voglio
Faccio fatica ad esprimermi al meglio
Sono trent’anni che mi sento dire
Che prima o poi qualcosa dovrà  cambiare
Ho fatto ogni lavoro per rispettare
Un equilibrio etico politico sociale
Economico poetico giusto e culturale
Per dire la mia per farmi rispettare
Ma niente hanno cercato di manipolarmi i sogni
Le speranze le ime idee il fisico e la mente
(…)
Questa è la mia vita non è una prigione
Perché la mia vita è una grande occasione
Questa è la mia vita non è una canzone
La la la la la la la la la la
Faccio fatica a trovare un pretesto
Faccio fatica ad essere onesto
Vivo in un’ipotesi esistenziale
Sono condannato all’evasione fiscale
Comunicare comunicare
Questa è la parola in cui confido per salvare
Una generazione anche due forse tre
Ogni uomo deve comunicare
Per resistere davvero per capire l’emisfero
Per non sentirsi solo per amare terra e cielo
E trovare le parole per esprimere un disagio
Un’emozione una paura che anche la paura più grande
Può svanire se trovi la forza di difendere il tuo pensiero
Questa è la mia vita non è una prigione
Perchè la mia vita è  una grande occasione
Questa è la mia vita non è una canzone
La la la la la la la la la la