I disobbedienti e gli sculaccioni
Tutti schierati, con tute, bastoni e scudi. Rifiutano la guerra ma giocano a fare i guerriglieri.
Si chiamano disobbedienti e in effetti c’è un perchè..<p>
infatti disobbediscono e la mamma fa loro “to-to” sul culetto.
Una scena legata alle nostre memorie d’infanzia, ma quantomai attuale.
.. e la cosa è preoccupante.<p>Preoccupante perchè i disobbedienti non sono bambini (almeno all’anagrafe), ma persone che si prefiggono di cambiare il mondo.
Quando il bimbo capriccioso rompe un vetro poi a pagarlo sono mamma e papà; allo stesso modo loro “disobbediscono” a spese nostre. Perchè le vetrine, i muri, le strade e gli oggetti devastati hanno un costo che non viene certo pagato dal disobbediente, ma dalla società.
Pacifisti con le mazze di ferro, lottano per la pace (un po’ come pensare di “fare sesso per la castità”), scendono in piazza, a loro dire, dalla parte dei cittadini oppressi; ma quando spaccano le vetrine degli esercizi non sono certo le griffes o le multinazionali a rimetterci bensì il povero negoziante.
Lottano contro il sistema, contro la globalizazione, ma poi navigano su internet, hanno il telefonino e magari te li ritrovi nel consiglio comunale a prendere soldi da questo schifoso “sistema”.
Ci hanno criticato la raccolta di fondi per i poliziotti.. perchè allora non fanno una colletta per rimborsare i danni fatti? Troppo civile?
Già, già, bisogna mantenere l’immagine da disobbediente, come il bimbo che, dopo essere stato sgridato perchè ha disegnato sul muro di casa, per ripicca non chiede scusa.
Ma il bimbo la sera, quando ha paura del buio, chiama la mamma a tranquillizzarlo. Così siamo sicuri che il disobbediente è tale solo quando “gioca” con i compagni, ma che quando si trova il ladro nel pollaio non ci pensa due volte a chiamare la tanto vituperata polizia, che prima lo ha sgridato.
Questa volta comunque i bimbi cattivi sono stati sculacciati.</p>
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