Il futuro assetto delle forze armate italiane
Dopo decenni di trascuratezza pare finalmente che per le nostre forze armate si stiano dispiegando nuovi orizzonti, vuoi per la rinnovata attenzione che la politica sta dedicando al settore difesa, vuoi per i progressi fatti dalla industria italiana della difesa e di quella europea in generale. Sono infatti molti i programmi che vedono la nostra industria nazionale impegnata nello sviluppo di sistemi ad alta tecnologia per la difesa, molti dei quali vengono sviluppati a livello internazionale tramite joint ventures con importanti aziende europee ed americane. I progetti di sistemi d'arma ad alta tecnologia che vedono coinvolta l'Italia sono molteplici e si trovano a vari stadi di avanzamento. Ma cominciamo a vedere in dettaglio di quali progetti si tratta e come cambieranno le forze armate italiane ed europee.....
Cominciamo dal settore aerospaziale, che è quello che tradizionalmente vede impiegate le più recenti tecnologie e richiede quindi anni di ricerca e i più cospicui investimenti. Il primo progetto per ordine di importanza in questo settore è attualmente senza ombra di dubbio quello del nuovo caccia europeo: l'Eurofighter Typhoon. Costruito da un consorzio formato da industrie italiane, inglesi, tedesche e spagnole rappresenta il vertice della tecnologia aerospaziale europea, si tratta di un caccia bimotore monoposto che avrà come ruolo principale la difesa aerea ma potrà svolgere anche missioni di attacco al suolo. Dopo anni di sviluppo finalmente in questi giorni si stanno effettuando le consegne dei primi esemplari, ma l'aereo non sarà dichiarato combat ready prima di qualche anno mentre le consegne dei 620 esemplari previsti in tutto verranno completate nel 2012. Tra le caratteristiche salienti del nuovo caccia vi è la supercruise cioè la possibilità di volare a velocità supersonica senza l'accensione del postbruciatore e un cockpit dotato di tre display multifunzione interfacciati col visore di puntamento integrato nel casco del pilota. In aggiunta a questo il caccia è dotato di una grande agilità indispensabile per il combattimento manvrato. Il sistema di controllo del velivolo è completamente automatizzato cosa che lo accomuna con tutti i caccia dell'ultima generazione che presentando configurazioni aerodinamiche intrinsecamente instabili sono mantenuti in volo da sistemi di controllo elettronici che controllano l'assetto del velivolo milioni di volte al secondo. Nel quadro dell'impiego operativo l'entrata in servizio dell'Eurofighter porrà finalmente fine alla situazione attuale che di fatto vede la nostra difesa aerea basata su 24 Tornado ADV presi in leasing dall'Inghilterra e su un centinaio di F-104S, caccia più volte aggiornati ma il cui progetto risale al 1954.
Altro progetto di fondamentale importanza perchè destinato a sostituire il Tornado come principale aereo da attacco/interdizione della nostra aeronautica è quello relativo al Joint Strike Fighter F-35. Si tratta di un progetto di origine americana e nel quale sono successivamente entrate prima l'Inghilterra e poi l'Italia. La specifica originale prevedeva un caccia monomotore monoposto con caratteristiche stealth del quale poi realizzare tre varianti: una per l'aviazione a decollo e atterraggio tradizionali, una ottimizzata per l'utilizzo dalle portaerei e una a decollo e atterraggio verticali. La fase finale della gara di appalto si è svolta negli USA e ha visto il confronto delle proposte della Boeing e della Lockheed, l'utima delle quali dopo una serie di test e confronti diretti è risultata vincente.
Dal punto di vista delle tecnologie incorporate l'F-35 si pone ancora più avanti rispetto all'Eurofighter, in quanto frutto del meglio del meglio dell'industria aerospaziale statunitense rispetto alla quale l'industria europea purtroppo si trova ancora in una situazione di notevole inferiorità. Il nuovo aereo sarà costruito in parte su licenza dall'industria europea e questo potrebbe contribuire in parte a colmare il gap.
Nel momento in cui entrerà in servizio sarà il primo aereo europeo con caratteristiche stealth, incorporerà quantità notevoli di materiali composti e sarà ricoperto con costosissimi materiali radarassorbenti. Anche se si tratterà di un aereo multiruolo la sua missione principale sarà l'attacco in profondità e l'interdizione per svolgere la quale potrà ovviamente impiegare tutti i più recenti ordigni guidati come le bombe a guida satellitare GPS e i nuovi missili cruise a medio raggio JSSOW. Il JSF si trova ancora in una fase di test e la produzione di serie non inizierà a breve, l'entrata in servizio dei primi esemplari è prevista per il 2008.
Per quanto riguarda il settore missilistico particolarmente degno di nota è il progetto MEADS (MEDIUM EXTENDED AIR DEFENSE SYSTEM) ancora una volta si tratta di un progetto di origine americana ma che vede ad oggi impegnate anche Italia e Germania. Si tratta di un sistema antiaereo/antimissile mobile composto da un una unità radar per il controllo del fuoco, e una o più unità lanciamissili dotata ciascuna di 4 missili. Il sistema puo essere rapidamente rischierato attraverso l'utilizzo di aerei da trasporto tattico come il C-130 o il C-160 e una volta in zona operazioni raggiungere in modo autonomo l'area da coprire e eventualmente spostarsi di nuovo per seguire una eventuale avanzata. Per aumentare la probabilità di sopravvivenza sul campo di battaglia è anche previsto che in caso di perdita di una unità radar il controllo delle rampe lanciamissili ad essa collegate venga preso da un'altra postazione radar anche se distante decine di chilometri. Il missile che verrà impiegato è una variante aggiornata del patriot americano che ha avuto il battesimo del fuoco nella guerra del golfo del 1991. Le migliorie riguardano il sistema di guida, molto più preciso e la maggiore attenzione riservata alla difesa passiva nei confronti di eventuali contromisure elettroniche in grado di provocare malfunzionamenti nel sistema di guida del missile oltre alla presenza di una testata più potente.
Molto si sta muovendo anche per quanto riguarda la marina militare. La nostra industria cantieristica, settore nel quale il nostro paese puo vantare una notevole esperienza, è infatti impegnata in progetti impegnativi per un valore complessivo di svariate centinaia di milioni di euro.
Si tratta sia di progetti portati avanti in collaborazione con altri paesi europei sia interamente italiani. Il progetto di gran lunga più importante e il più impegnativo dal punto di vista finanziario è quello relativo alla costruzione della Nuova Unità Maggiore (NUM). Si tratta di un incrociatore portaeromobili destinato a sostituire il Garibaldi e a divenire quindi la nuova ammiraglia della flotta entro il 2010. La Fincantieri si è aggiudicata l'appalto per la costruzione della nuova ammiraglia, che verrà battezzata Andrea Doria, il contratto è stato firmato nel novembre del 2000 ed ha un valore complessivo di quasi 2000 miliardi delle vecchie lire. La nave avrà un dislocamento di 220.000 tonnellate e una lunghezza di 235 metri , potrà navigare ad una velocità di 25 nodi. L'equipaggio si aggirerà intorno alle 1200 unità incluso un contingente da sbarco. La nave infatti altre al ruolo primario di portaerei potrà anche parzialmente svolgere quello di nave da sbarco, capacità che è stata implementata per adattarsi alle mutevoli esigenze operative che la nuova ammiraglia si troverà ad affrontare una volta in servizio. Dal ponte della NUM potranno operare aerei a decollo corto/verticale tipo AV-8B Harrier 2 oppure elicotteri EH-101 o AB- 212 utilizzati a seconda delle varianti o per la caccia ai sottomarini o per infiltrare commandos e forze da sbarco.
Il resto dell'armamento sarà costituito da batterie di missili anti-aerei del tipo Aster 15 a da due cannoni anti-aerei Oto Melara 76mm Super Rapid.
Sempre nel campo delle navi di superficie c'è da segnalare il programma multinazionale per le fregate classe Orizzonte realizzato in collaborazione con Germania e Regno Unito. Si tratta di unità dotate di spiccate capacità antiaree il cui ruolo principale sarà la protezione dei gruppi navali e la scorta ai convogli. Il design dello scafo benchè ancora non del tutto definito in maniera precisa dovrà essere tale da assicurare doti almeno parziali di invisibilità ai radar. Si prevede di acquistare inizialmente 2 unità di questo tipo ed eventualmente due in un successivo momento. L'entrata in servizio è prevista per 2015 e le prime due unità avranno un costo stimato di 2.200 miliardi di lire.
ÃË stato invece affidata interamente a modelli di progettazione straniera l'ammodernamento della componente subacquea della nostra marina, anche se le nuove unità verranno costruite su licenza dalla Fincantieri. I nuovi sottomarini classe U-212 sono infatti stati progettati in Germania dalla Howaldtswerke-Deutsche Werft GmbH (HDW) di Kiel e dalla Thyssen Nordseewerke GmbH (TNSW) di Enden. I 2 esemplari in costruzione presso la Fincantieri e destinati alla nostra marina entreranno in servizio nel 2005. Si tratta di unità a propulsione diesel-elettrica, dotati di una sofisticata suite di sensori e di sistemi di combattimento ad alta tecnologia e armati con siluri utilizzabili contro altri sottomarini o contro unità di superficie. Molti sforzi sono stati fatti per rendere questi sottomarini il più silenziosi possibile.
Per quanto riguarda il settore terrestre bisogna ammettere l'assenza di programmi in corso di una certa importanza dovuta anche al fatto che da pochi anni si è ultimata l'introduzione del carro da battaglia Ariete e della blindo Centauro, due mezzi che specialmente nel caso del Centauro si pongono al vertice della categoria e non solo a livello europeo. Dovremo quindi aspettare non pochi anni perchè si inizi a progettare dei sostituti per questi mezzi. Nel campo dei veicoli leggeri invece qualcosa si muove, in particolare entro il 2004 è prevista la fine delle consegne dei veicoli da combattimento ruotati tipo Puma costruiti dall'Iveco, ne esistono due varianti: una 4x4 e una 6x6. Si tratta in sostanza di un veicolo polivalente che puo svolgere compiti di trasporto per la fanteria, ricognizione e perfino contro-carro nella versione armata con un lanciatore singolo per missili TOW. Importante è la possibilità per questo veicolo poter essere trasportato all'interno di elicotteri da trasporto tipo CH-47 Chinook.
Tirando le somme non si puo che evincere un quadro positivo per quello che sarà il futuro assetto delle forze armate italiane, speriamo che i vari programmi in atto procedano senza intoppi e soprattutto che nessuno di essi venga accantonato per mancanza di finanziamenti anche perchè si tratta di progetti il cui completamento è in alcuni casi semplicemente vitale per permettere alle forze armate di espletare il loro ruolo, senza contare il danno che si farebbe alla nostra industria nazionale il cui know-how rischierebbe di essere miseramente disperso.
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