Lo schieramento obbligato
Purtroppo in Italia corriamo sempre il rischio di sentirci costretti a schierarci obbligatoriamente da una parte o dall’altra.
Questo e’ il frutto, a mio avviso, di un pressapochismo che rischia di trasformare il nostro paese nel classico stato materasso pronto a molleggiare sotto le spinte degli altrui paesi…<p>Prendo il caso della guerra in Irak: Odiare Saddam, (un dittatore salito al potere imponendo solo il terrore, un uomo che rasenta l’analfabetismo, un uomo che, primo nemico acerrimo del proprio popolo, l’ha schiavizzato rendendolo arido, sotto l’aspetto culturale oltre che, semplicemente umano), non vuol dire amare Bush.
Certo, la prima e’ una dittatura piuttosto palesizzata, una dittatura di un gruppo di pupazzi ex commercianti di datteri e cammelli, arricchitisi sappiamo tutti come; l’altra e’ una forma di “dittatura” meno bruta e un po’ piu’ nascosta, quella dei produttori di hamburger, dei proprietari delle multinazionali che sborzando dollari su dollari hanno vinto le elezioni e l’affitto, in comodato d’uso, del cervello di Bush.
Dov’e’ allora la verita’. Certo, mi sento senza alcun dubbio piu’ americano che musulmano, perche’ sono occidentale, perche’ il concetto del “diritto” nato con l’antica roma, nonostante enormi sforzi, riesce a sopravvivere ancora oggi, perche’ il concetto di liberta’ seppure ferito in continuazione, muove ancora i propri passi. Perche’, per certi versi, la liberta’, seppur, solo a tratti, donata in modo democratico, continua ad esistere e con lei, il poter esprimere le proprie idee.
Mi sento, sicuramente piu’ americano, rispetto ad un popolo, quello irakeno, che non ha saputo sfruttare e coltivare l’enorme bagaglio culturale dei propri avi.
E’ imploso irrimediabilmente, trasformando le potenzialita’ culturali degli antenati, da linfa vitale per tutta la popolazione, in ricchezza e potere per pochi despoti.
Sentirsi pero’ piu’ vicino al concetto culturale riscontrabile negli usa rispetto a quello musulmano, non vuol dire essere inopinabilmente filoamericano obbligatoriamente filoamericano.
Preferisco allora essere Europeo rispetto ad un popolo, che culturalmente ha poco da insegnarci, un popolo di istruzione media, inferiore alla nostra, (sia per il metodo scolastico utilizzato, sia per la difficolta’ oggettiva, nel cercare di rendere istruita, in modo discretamente omogeneo una tale quantita’ di persone.
Un popolo che proprio grazie alla propria sovranita’ sceglie ancora nel 2003 la pena di morte come risoluzione ultima del concetto di crimine, (vedi Texas…ma guarda Bush non era proprio il suo governatore?!?).
Un popolo,sicuramente rispettabile e stimale per derti versi, ma che abbiamo, noi contribuito a rendere migliore, con le nostre colpe oggettive; vedi ad esempio, il poco interesse che si rivolge alla ricerca scientifica; sovvenzioni da parte del governo ( ai ricercatori delle universita’…ampliamento dei laboratori di ricerca )mediocre durante il governo di sinistra, praticamente quasi nullo durante quello attuale di centro destra.
Onde evitare di ampliare eccessivamente il discorso rischiando di renderlo solo superficiale termino, rimanendo dell’idea che la contrapposizione fine a se stessa, propria dei popoli mediocri e ipocriti come noi italiani, non lasci spazio al miglioramento, la verita’ si trova il piu’ delle volte sfogliando gli anelli concentrici che pian piano ci portano al centro del problema.
Non si risolvono i problemi per grandi linee, con lo sventolio di migliaia di bandiere al vento, quando poi tutti noi ritorniamo giorno dopo giorno ad essere i soliti esecutori delle decisioni altrui!</p>
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