Rilanciamo l'energia nucleare
Lo avevamo predetto e inevitabilmente è successo.
L'Italia non è autosufficiente per quanto riguarda l'energia elettrica e al primo problema con la 'fornitura esterna' è andata KO.
Va bene, è stato un problema tecnico, ma dipendere da altri paesi significa essere sotto scacco, dato che ormai tutto necessità di elettricità per funzionare.
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</br><p>A nostro avviso gran parte dei problemi (non tutti) sarebbero risolti grazie all'energia nucleare che in Italia sappiamo bene fu messa al bando sull'onda emotiva dell'incidente di Chernobyl.
Non è solo una questione scientifica, ma forse, prima di tutto, culturale.
La rivoluzione industriale fu caratterizzata dall'invenzione della macchina a vapore e dall'uso del carbone come combustibile. Dopo il carbone ci fu il petrolio.. quell'epoca sta inesorabilmente finendo, un po' perchè superata dalla ricerca scientifica, un po' perchè quel complesso sistema si sta saturando (i combustibili scarseggiano, il consumo cresce, le risorse non sono equamente distribuite nel mondo..).
Piano piano la civiltà industriale dovrà lasciare il passo alla civiltà atomica. Noi crediamo che sia questo il momento opportuno per la nostra nazione di compiere questo salto: non solo per i problemi legati al fabbisogno energetico italiano, ma per tutto cio che conseguirebbe per il nostro paese da una vera ricerca in tale settore.
Pensate soltanto a quanto ormai l'ingegneria nucleare vada a toccare aspetti nevralgici della nostra società come ad esempio le apparecchiature mediche.
L'energia nucleare è una delle più pulite tra le fonti conosciute, sia per la mancanza di emissione di gas tossici, sia per la bassa quantità di combustibile richiesto a fronte di un'energia sprigionata nettamente superiore a qualsiasi altro metodo.
Dei rifiuti prodotti da una centrale solo una minima parte alla fine risulta radioattiva, si parla di 1 kg all'anno pro capite di cui soltanto 50 grammi sono scorie di durata infinita. Lo stoccaggio dunque puo avvenire in più modi decisamente sicuri e senza presentare il problema di sovraffollamento di rifiuti per un periodo così grande tale da far sperare di aver ormai risolto il problema.
Una delle obbiezioni più concrete che si muove a questa fonte è quella della sicurezza, ma la tecnologia ha raggiunto ormai dei livelli tali da garantire che incidenti come quelli di Chernobyl (avvenuto tra l'altro per un errore umano evitabilissimo) non si possano ripetere ed in effetti sono tantissimi anni che non si verificano più problemi nelle centrali termonucleari.
Inoltre la maggior parte delle centrali francesi (che forniscono energia anche al nostro paese) si trovano sul confine con l'Italia, annullando l'unico vantaggio che poteva avere il nostro paese in termini di sicurezza. Di fatto l'Italia consuma energia prodotta con l'uranio (acquisendola dalla Francia), è a rischio di una possibile contaminazione nel remoto caso di una disfunzione grave alle centrali sul confine ed in più non è autosufficiente per una scelta alquanto discutibile e inattuale rispetto alle moderne conoscenze e tecnologie.
L'unica vera incognita è legata alla reperibilità del materiale.
Fonti accreditate vogliono che, con un incremento dell'utilizzo dell'energia nucleare, l'uranio si esaurisca entro la fine del secolo. Cio, è vero, ci spinge ad intensificare la ricerca scientifica sulle fonti energetiche, ma non puo far desistere dal puntare sul nucleare.
Infatti, scartando l'energia geotermica che è utilizzata in Italia al massimo del suo rendimento e delle sue possibilità, bisogna anche considerare che noi attualmente sfruttiamo fonti quali il petrolio, i gas naturali e il carbone, che non solo sono destinati ad esaurirsi, ma che sono senza futuro perchè al massimo del loro sfruttamento.
L'energia nucleare invece è soggetta a studi interessanti che potrebbero portare a nuove forme di utilizzo (vedi la fusione invece della fissione): a fronte di problemi analoghi insomma è l'unica fonte che da speranze per il domani.
Certo è che una concreta ricerca di nuovi sistemi energetici non puo esulare dall'acquisizione del nucleare come realtà del 21ð secolo.
Così mentre il mondo viene quotidianamente distrutto e devastato dai gas tossici e dall'inquinamento, noi stiamo qui a dissertare su come potrebbe essere ridotta la terra tra mille anni, quando l'effetto serra, in crescita, molto probabilmente non ci permetterà nemmeno di giungere alla realizzazione di una fonte alternativa.
Il nucleare per ora è il presente, ma potrebbe anche rappresentare il futuro.
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