Somalia, le conseguenze di un lavoro mai portato a termine
E’ di questi giorni la notizia sulla presa, ufficiosa, di Mogadiscio da parte delle milizie musulmane ‘alqaediste’. Già da tempo nella capitale somala le bande di terroristi islamici guidate da adepti somali e africani di Al Qaeda attuano la sharia, la legge islamica. Da questi giorni la legge islamica rischia di diventare la legge ufficiale del paese. Un paese dilaniato da anni ed anni da combattimenti tra fazioni e signori della guerra.
Negli anni Novanta il ricercato numero uno era Mohammed Farad Aidid.
Adesso la situazione non sembra migliore e una riflessione sulle radici che l' islamismo da tempo sta affondando in Africa sarebbe doverosa. Non solo Somalia, ma che dire della Nigeria dove i cristiani e gli animisti del sud sono veri e propri obiettivi dei militanti islamici. L' espansionismo islamico ( dovuto all' attivismo della corrente wahabita, sostanzialmente finanziata dai sauditi ) si scontra con un disimpegno cristiano frutto di una visione 'progressista' della Chiesa e della Fede. Basti pensare che un simbolo del proselitismo cristiano in Africa attraverso serie missioni quale Mons. Lefevre venne messo all' indice, prima della scomunica, anche per questa sua visione sulla diffusione della Parola del Signore.
Abbiamo detto che Aidid era, nei primi anni Novanta, il ricercato numero uno. E gli Stati Uniti intervennero in Somalia con l' obiettivo di catturarlo. Nel 1993 era dispiegato a Mogadiscio un contingente Onu di cui facevano parte anche i nostri militari ( ricordiamo lo 'storico', ahimè, scontro armato del 'Pastificio' in cui il sempre massiccio Paracadustita Paglia subì la ferita che gli costo la sedia a rotelle ) e molti altri come pachistani, malesi ecc.
Gli Stati Uniti schierarono una Task Force su base Ranger, comprendente naturalmente il meglio delle forze speciali americane, i 'D-boys' della Delta Force e i Seals della Marina.
Gli statunitensi si sistemarono all' aeroporto di Mogadiscio, da dove gli elicotteri Black Hawk muniti di pedana poggiapiedi per i Ranger si alzavano in volo per 'pattugliare' la città.
Vennero addirittura affissi i manifesti 'wanted' con una taglia di 20.000 dollari per Aidid.
Il 4 ottobre del 1993 scatto l' operazione per catturare 'ministri' di Aidid. Gli americani decisero di agire al di fuori del contesto Onu, ben sapendo che altrimenti avrebbero avuto le mani legate.
L' obiettivo dell' azione era un edificio all' interno della zona controllata dal 'generale', il mercato Bakara, nelle vicinanze dell' hotel Olympic. L' azione era stata affidata ai Rangers, come copertura e appoggio, e agli uomini Delta era affidato il compito di irruzione e cattura dei ricercati. L' infiltrazione era prevista attraverso elitrasporto con 8 Black Hawk, 4 AH-6 Little Bird armati per la Delta Force e 4 come appoggio ( non vennero utilizzate le cannoniere volanti AC-130 Spectre ). Il recupero e l' esfiltrazione erano affidati ad un convoglio via terra composto da nove Humvee ( la versione militare dell' Hummer ) e tre camion con Rangers, Delta e Seals. Totale 160 uomini, 19 mezzi ( con il quadriturbina Orion da sorveglianza ).
L' azione inizio alle 15.43 e inizio subito male. Un rangers manco la corda del fast rope del Black Hawk schiantandosi al suolo. La parte dell' irruzione fu la più 'facile' e si concluse col totale successo. I problemi iniziarono con l' esfiltrazione. I miliziani iniziarono a creare blocchi stradali e ad attaccare il convoglio. La situazioni peggioro ulteriormente quando i miliziani decisero di usare l' arma controcarro RPG-7 contro gli elicotteri Usa. Era una cosa insolita, ma funziono : nel giro di poco tempo vennero abbattuti due Black Hawk nel bel mezzo della zona in mano ad Aidid, costituita da un dedalo di strade e vicoli in cui gli americani stavano per rimanere imprigionati.
Venne ordinato alle squadre in azione di raggiungere il primo Black Hawk abbattuto e fornire la necessaria cintura di sicurezza. Muoversi in ambiente ostile e in quelle condizioni fu molto difficile e costo le prime perdite. Una volta raggiunto il relitto i rangers occuparono diversi edifici che riuscirono a tenere per tutta la notte, soprattutto grazie all' azione delle mitragliatrici dei Little Bird. Infatti, grazie ai visori notturni, riuscirono a tenere a bada i somali mitragliando e ricaricando in un continuo via vai dalla base.
Per soccorrere l' altro Black Hawk due Seals si fecero calare volontariamente da un'altro UH-60. Fu una scelta coraggiosa da parte di combattenti tra i migliori del mondo, ben consapevoli della missione praticamente 'suicida'. Un pilota del velivolo abbattuto venne messo in salvo dal relitto, ma poi catturato dalle milizie e rilasciato dopo qualche settimana. La sorte dei due Seals era segnata, decisero di morire per soccorrere dei commilitoni.
Vista la situazione aggravarsi di ora in ora, il comando Usa chiese l' aiuto dei mezzi blindati dell' Onu, abbastanza scocciato di dover intervenire all' ' inferno ' dopo nemmeno essere stato avvisato dell' azione americana.
Dopo 14 ore dall' inizio dell' azione la colonna di soccorso arrivo agli edifici occupati dai rangers e inizio l' evacuazione verso il 'Pakistani Stadium' dove venne allestito un centro di medicazione e soccorso. Anche questa fase risulto convulsa e totalmente scoordinata, con soldati che, non trovando posto sui mezzi blindati, furono costretti a corrergli al fianco. I mezzi, condotti da militari che nemmeno conoscevano l' inglese, viaggiavano veloci, complice la situazione di pericolo, così molti soldati si trovarono allo scoperto fino all' arrivo, stremati, al Pakistani Stadium.
Dopo aver evacuato le cabine dei Black Hawk, i Delta provvidero alla messa fuori uso dei mezzi tramite esplosioni.
Fu, in sostanza, un' azione fallimentare. Molte le pecche tattiche della missione. L' errore principale fu la sicurezza di poter passera nel bel mezzo della città con un convoglio così nutrito senza incappare in alcuna resistenza, per di più nella zona totalmente ostile. L' altro punto debole viene individuato nella catena di comando dell' operazione. L' equipaggio dell' Orion che seguiva dall' alto le operazioni non era in contatto diretto con il convoglio, doveva trasmettere al comando il quale a sua volta passava le informazioni al convoglio. Situazione difficile da gestire sotto stress e che generava un ritardo fisiologico. Altro punto debole fu la non previsione del possibile attacco agli elicotteri, un mezzo fortemente sensibile, specialmente se in volo tattico ( quota di volo bassa e bassa velocità ) o in hovering.
Gli americani riuscirono ad uscirne non a pezzi, se valutiamo la situazione, soprattutto grazie alla preparazione militare ( i Rangers, molto ben addestrati, e forze speciali tra le migliori, come la Delta Force ) e alla calma che riuscirono a mantenere. Inoltre i somali sparavano in modo disastroso, senza nessuna preparazione ne forma di coordinamento.
Alla fine furono 19 i militari uccisi, decine i feriti e un pilota fatto prigioniero. Un cadavere venne esposto al mercato e un' altro trascinato da un mezzo per la strada.
Gli Usa, con il Presidente Clinton ( non era un pacifista e multilateralista ? ), cambiarono atteggiamento dopo le gravi perdite e decisero di ritirarsi dalla Somalia.
Oggi, probabilmente, ci accorgiamo della pessima scelta americana del ' tutti a casa ' e dell' inutilità assoluta dell' azione dell' Onu.
Dobbiamo aspettarci un nuovo Afghanistan talebano ?
I miliziani islamici ( Corti Islamiche ) che hanno combattuto contro i signori della guerra finanziati dagli Usa, l' Alleanza per il ripristino della pace e contro il terrorismo, hanno dichiarato di avere il controllo della capitale.
Il leader delle Corti è lo sceicco Sherif Ahmad Sheik Mahmoud. Assisteremo ad un nuovo regno islamista e terrorista ? Quale sarà la reazione degli Usa ?
Si apre prepotentemente un' altro fronte nella lotta al terrorismo.
J.Landi
Per l' articolo ci siamo aiutati con il reportage di Luca Poggiali, direttore di 'Raids', apparso sul numero di dicembre 1999. Un resoconto dell' azione in prima persona è offerta da Mark Bowden nel libro ' Falco Nero ', edito da Rizzoli. Più famoso, probabilmente, il film tratto dal libro ' Black Hawk Down ' di Ridley Scott, che offre una ricostruzione abbastanza precisa dell' evento.
Sul nuovo fronte somalo suggeriamo di consultare peiodocamente i gemelli 2 Twins ( http://2twins.splinder.com/. ) Oltre alle loro analisi, ci offrono sempre link a studi ed analisi di importanti studiosi americani ben selezionati.
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