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Ungheria vs Germania Ovest '54


Nel 1954 gli Uno degli scandali del passato di cui poco si ricorda e di cui poco si parla. Il V Mondiale della Fifa si disputo nel 1954 in Svizzera. Fu un Mondiale scagurato per la nostra Nazionale, e forse anche per questo i ricordi sono sbiaditi e opachi. Ma quell'edizione del Mondiale, di per sè scandalosa, con tutta probabilità fu macchiata dal dolo nell'atto conclusivo: la finalissima Germania Ovest-Ungheria. Italiani scoprono la televisione, la guerra di Corea è ormai lontana, si combatte in Indocina (non ancora Vietnam). E la Fifa assegna la quinta edizione del Mondiale alla Svizzera, paese europeo sfuggito all'invasione nazista e per questo in piena efficienza organizzativa.

Oggi alle qualificazioni per un Mondiale partecipano 198 nazioni, allora le ammesse furono appena 35. La formula di quel Mondiale (4 gironi di 4 squadre ciascuno) fu semplicemente scandalosa e assurda, privilegiando gli interessi commerciali, di utenza e di spettacolo. Segno chiaro di questo era il regolamento: in ogni girone le 4 squadre non si sarebbero incontrate tutte tra loro, ma le 2 "forti" avrebbero giocato con le 2 "deboli" (scelta arbitraria, vedremo come). In più, dai quarti in poi da una parte del tabellone si sarebbero scontrate le quattro prime di ogni girone, e dall'altro le seconde: uno schiaffo ad ogni criterio meritocratico e sportivo.

I Gironi: nel primo ovviamente spazio al grande Brasile e alla Francia (perchè portava spettatori...), nel quarto l'Inghilterra (i "maestri" non potevano non essere teste di serie) e l'Italia bi-campione '34 e '38. Nel terzo l'Uruguay (campione del mondo '30) e l'Austria (sempre perchè portava spettatori).

Ma a noi interessa il Gruppo 2: in quel girone testa di serie fu designata la grande Ungheria di Puskas, ma fu convenuto che l'altra dovesse essere la Turchia, escludendo la Germania. Perchè? Semplice: partite come Ungheria-Turchia e Germania-Corea del Sud non avrebbero avuto interesse e senso "commerciale" (vedere regolamento sopra).

Liquidiamo subito la pratica Italia: i nostri furono sbattuti fuori, e con merito, dai padroni di casa della Svizzera, dopo due partite ai limiti del Far West.

Nel Gruppo 2 lo scontro diretto Ungheria-Germania Ovest termino con un devastante 8-3, frutto dell'inserimento delle riserve da parte del tecnico tedesco. Primo, per non rivelare la propria reale forze, e secondo, per arrivare seconda nel girone, e avere il cammino verso la finale più agevole...

La Grande Ungheria di quell'anno, la stessa che disintegro l'Italia 3-0 il giorno dell'inaugurazione dello Stadio Olimpico (17 maggio 1953) sembrava inarrestabile. La formazione tipo di quella Nazionale oggi per molti nostalgici suona ancora come una filastrocca armoniosa: Grosics, Buzanszky, Lantos, Bozsik, Lorant, Zakarias, Budai, Kocsis, Hidegkuti, Puskas, Czibor. Una delle più forti Nazionali di tutti i tempi.

Secondo regolamento l'Ungheria si ritrovo a giocare contro le altre prime dei restanti 3 gironi. Elmino in una tremenda e memorabile battaglia il Brasile di Julinho e Nilton Santos, vincendo 4-2, e nella semifinale riuscì ad avere la meglio contro il fortissimo Uruguay di Schiaffino per 4-2 dopo i tempi supplementari. Quella tra magiari e uruguayani fu la vera "finale morale", ma quella reale, quella che rimarrà negli almanacchi e nella memoria, doveva ancora essere giocata.

La finale fu Ungheria-Germania Ovest. Sì, perchè i tedeschi, eliminando comodamente Jugoslavia e Austria, arrivarono dritti alla finalissima di Berna. Ma non è la Germania Ovest di pochi giorni prima, quella sommersa per 8-3. Stavolta ci sono i migliori: Liebrich, Rahn e Fritz Walter. E' il 4 Luglio, e tutti sono pronti a celebrare il trionfo della Grande Ungheria di Puskas.

Qui furono fatti tre errori dagli ungheresi: utilizzare il malconcio Puskas, "ammorbidito" dal terzino Liebrich nella prima gara finita 8-3; lasciare fuori alcuni elementi freschi; infine voler imporre il ritmo senza pensare che i 120 minuti contro l'Uruguay si sarebbero fatti sentire.

Spaccone come puo esserlo soltanto chi è consapevole della propria supremazia, l'undici magiaro demolì i tedeschi nei primi 8 minuti, andando sul 2-0 con reti di Puskas e Czibor. Ma i difensori, non irreprensibili, si fecero sorprendere in due occasioni prima del riposo, prima da Morlock e poi da Rahn. Il 2-2 esalto i tedeschi così come demoralizzo e avvilì gli ungheresi. Quando nella ripresa la Germania Ovest segno il 3-2 con Rahn a 6 minuti dalla fine, il beffardo destino si compì. La Germania Ovest era Campione del Mondo per la prima volta.

Una delle più belle formazioni della storia del calcio europeo di ogni tempo perse la sua occasione d'oro, ma la sua sconfitta fu sicuramente indotta.

Indotta da chi? Da che cosa? Basti pensare ad alcuni personaggi non troppo chiari aggregati al ritiro della Nazionale Tedesca (più tardi si sarebbe saputo che erano chimico-medici), e alla straordinaria freschezza atletica di quei giocatori in campo. Quella Nazionale fu spaventosamente, con tutta probabilità, riempita di anabolizzanti e medicinali.

Di recente è uscito un film, gli "eroi di Berna", che celebra il trionfo di quegli 11 uomini che riscattarono al mondo sportivo le vergogne della II Guerra Mondiale. Ma fu una vittoria macchiata dall'infamia. Degli undici titolari, alcuni di loro caddero presto in disgrazia, e gli altri furono costretti al ritiro dopo neanche un anno. Sicuramente, tre settimane dopo la finale, l'intera squadra tedesca fu ricoverata per un attacco fulminante di epatite.

La vittoria, per le statistiche, rimane alla Germania. Ma gli immortali di allora fino ad oggi rimangono quegli straordinari atleti dell'Ungheria. Giocatori sopraffini che, sfuggiti all'invasione sovietica di Budapest, andarono in giro per l'Europa a incantare le platee, facendo vincere scudetti e Coppe dei Campioni ai club più prestigiosi come Real Madrid, Barcellona e Benfica.

Puskas, Hidekguti, Kocsis, Budai e Czibor sono i 5 titolari di un attacco che ancora oggi non ha avuto eguali. Una generazione di fenomeni che non riuscì nell'impresa di portare la Coppa del Mondo in Ungheria. Fermati ad un passo dal sogno, ma da avversari drogati fino al cervello.

L'immortale Ungheria del 1954, non la dimenticherà mai più nessuno.


Claudio Galardini