VORREI CHE MI RACCONTASSI DI UN SPERANZA
Thule è la meta finale del viaggio, la città all’estremo nord del mondo dove il nostro radiotelescopio scandaglia l’universo alla ricerca di segnali di vita. A Thule le notizie arrivano tramite lettere, consegnate dalle navi che attraccano nel porto spazzato dal vento gelido proveniente dalla tundra e dall’oceano infinito. Giungono notizie del global warming: si dice che lassù tutto si stia riscaldando eppure, chi ci abita e custodisce il radiotelescopio, dalla finestra vede solo ghiacci eterni. Ma il tempo passa maglio se si scrive, commentando quello che succede nel continente, per capire il mondo lontano, in attesa di un segnale che sembra non arrivare mai.
Thule, 10 aprile 2008 - ore 12.40 - 6ð.. sole e foschia
Cara Beatrice,
anche qui a Thule sta arrivando la primavera e la temperatura è costantemente nella media stagionale di 5ðC, l'aria non è secca come al solito, ma una strana luce filtra da un sottile quanto ininterrotto velo di foschia che fa apparire tutto color sanguigna.
La mia attenzione è concentrata sulle informazioni che mi hai fatto pervenire e, come ti ho chiesto, mi sono arrivate solo a giochi totalmente conclusiââ¬Â¦ percentuali da capogiro! Queste elezioni viste da qua mostrano un'Italia decisa, degli Italiani decisi e sicuri della meta da perseguire. Oltretutto, attraverso la scioltezza con cui hanno appoggiato il bipartitismo, stanchi di estenuante chiacchiericcio, hanno impartito ai loro governanti una lezione di serietà e schiettezza di cui possono andare fieri. Non vorrei tornare sul mio caro Ferrara, ma lui stesso è il primo sostenitore del bipartitismo, da cui è rimasto schiacciato e avendolo proposto in modo così convincente dalle pagine del Foglio a malapena i suoi abbonati lo hanno votato.
L'UDC, caso eclatante, non decolla se consideriamo che avrebbe potuto prendere i voti della Margherita più cattolica e non solo quelli.
Ma più di tutti il plauso va a Walter Veltroni, non senza sarcasmo, ovvio: la sua campagna 'perfettina' si è mostrata decisamente unfit per il carattere dei suoi concittadini; il voler essere dappertutto e in nessun posto, una farsa. Di gran lunga, gli indecisi apprezzano di più la dissacralità di un Silvio Berlusconi che alla precaria suggerisce di trovare un buon marito e, direi, quindi un 'buon partito'. Il plauso va al rinnovamento di Veltroni (Silvio del resto è quello di sempre) e al contenitore che ha creato: il PD è stato come un parafulmine, un utile 'ricettacolo' dei voti rossi del paese.
Osservando le cose da Thule, pare infatti che i comunisti duri e puri non si siano astenuti, ma che abbiano deciso di convertirsi al PD perchè già il loro partito (quello che fosse, PCI, PRC etc..) era convertito in qualcos'altro. Restando forti dell'unica loro bandiera - l'antiberlusconismo - hanno reso utile Veltroni.
A quanto pare, se non ho capito male, a sinistra resta solo un partito, il PD, contro un centrodestra - guai a chi non lo ritenesse laico, l'UDC è altrove - forte di una maggioranza ampia e trasversale.
Alla luce di questa tornata elettorale i cittadini hanno visto chiaramente che i governanti devono essere utili, e devono servire loro a qualcosa. Vorrei tanto che i politici, i prossimi deputati e senatori lo percepissero chiaramente: suona male forse, ma loro sono stati scelti per servire gli italiani, come un governante di un palazzo reale è scelto perchè è il migliore nel servire. Non trovi?
Probabilmente anche per Silvio sarà più facile sentirsi vicino all'opposizione che ci ha liberati dai comunisti-socialisti-ambientalisti. Vorrei che tra qualche tempo tu mi raccontassi che non esiste più l'arroganza delle sinistre e la loro egemonia mediatico-culturale, perchè i tempi sono maturi per gli elettori di destra di andare a giro, rispettosi di chi ha perso una sfida, ma proiettati verso le sfide future e pertanto a testa alta.
In breve direi che sotto la luce sanguigna dell'atmosfera di Thule, risalta nettamente il presente luminoso del mio Paese lontano, dove per primi gli italiani hanno fatto davvero tanta chiarezza. Onore a voi... e un caro saluto a te!
Saba Giulia Zecchi
Prato, 19 aprile 2008, ore 16.06 - 18ð... pioggia
Cara Saba,
onore davvero agli italiani! Chiamati alle urne per la seconda volta in breve tempo, hanno dato dimostrazione di grande chiarezza e hanno impartito una lezione memorabile alla politica.
Molti dei partiti sconfitti, qui nel nostro Paese, si stanno affannando in riunioni e incontri per "analizzare il voto". Credo, personalmente, che non ci sia molto da capire. La popolazione è stata estremamente chiara, non solo nello scegliere il proprio Governatore, ma anche nei confronti degli altri partiti.
Berlusconi torna al governo per la terza volta. Ma questa volta sembra cambiato. Sarà la maturità della sua quasi veneranda età? O forse la pressione della rinvigorita Lega Nord, protagonista di un vero e proprio "exploit"? Qualunque sia la ragione il Cavaliere sembra essere pimpante e più consapevole della situazione in cui versa l'Italia. Situazione davvero difficile.
Tutti i maggiori giornali, titolavano ieri: "Berlusconi: scelte impopolari". Sarebbe l'ora di farle, dico io!
Non tutto si potrà ottenere subito, e dovremmo piegarci a qualche sacrificio, ma è l'unica via percorribile per far tornare l'Italia fra i paesi in crescita. Credo che tutti i suoi elettori si aspettino questo. Così come se lo sarebbero aspettato da un governo di sinistra.
Questo è un banco di prova non semplice per il Presidente. Tutti, suoi elettori e non, stanno a guardarlo, e questa volta con grande attenzione, perchè si aspettano che sia fatto qualcosa. Ma il Cavaliere sembra ben intenzionato.
Che dire poi dei suoi alleati principali? Principali, proprio nei numeri. La Lega Nord ha conosciuto una crescita impressionante ma non c'è di che stupirsi. Fondamentalmente, il Senatur avanza tre richieste, e almeno due di queste sono pienamente e trasversalmente condivisibili. Non entro nel merito del federalismo fiscale, di cui potremmo dibattere a lungo, ma che non credo sia stata la punta del successo del partito. Soffermiamoci sulla regolamentazione dell'immigrazione e sull'abbassamento delle tasse. Questi sono i due punti su cui tutti - e quando dico tutti includo anche l'elettorato di sinistra - si incontrano.
Possiamo essere aperti alle politiche di accoglienza quanto vogliamo, ma non possiamo negare che l'immigrazione andrebbe regolamentata perchè non puo avvenire in modo così indiscriminato. Sulle tasse, poi, sfido chiunque a dire che in Italia la tassazione non sia troppo alta.
Ma, a essere onesti, anche Veltroni se ne è accorto.
Mi parli di Veltroni e quindi, di Partito Democratico. Percorso complicato, quello della nascita di questo nuovo partito. Congressi,lacrime (quelle di Mussi), e scissioni, per arrivare, forse ancora un po prematuri, alle elezioni. Veltroni, ha avuto un grande e indiscusso merito: la capacità di "andare da solo". Basta con le coalizioni tenute insieme solo dall'avversione verso Silvio e che hanno segnato, già in partenza, la fine del governo Prodi. No, Veltroni, coraggiosamente, decide di andare per conto suo. Di questo gli va reso merito, non solo per il significato intrinseco della decisione, che magari più apprezzano gli elettori di sinistra, ma per aver finalmente costretto i partitelli a confrontarsi con la popolazione. Tutta la miriade di piccole realtà nelle quali si è mano a mano frammentata la sinistra non hanno avuto, a questo giro, il paravento della coalizione. L'elettorato è stato impietoso.
La Sinistra Arcobaleno è scomparsa e questo sarà il primo parlamento senza comunisti e socialisti. Forse la gente è davvero stanca delle lotte interne della sinistra, che hanno dato mirabile mostra di se nel passato governo.
Le elezioni appena svoltesi segnano un momento importante per il nostro Paese. L'augurio, che tutti rivolgiamo a tutti, è che abbia vinto davvero il migliore. Dove con migliore s'intende colui che sarà in grado di fare l'interesse del Paese. Non ci possiamo permettere di perdere altro tempo a giocare o a discutere su questioni di lana caprina. Perchè nel frattempo il mondo sta andando avanti senza l'Italia, e dobbiamo recuperare il terreno perduto.
Tu, cara Saba, vorresti che "fra qualche tempo non si parlasse più dell'arroganza delle sinistre e della loro egemonia mediatico-culturale". Quello che mi auguro io, al di là di colori e schieramenti, è che tra qualche tempo l'Italia non sia più il fanalino di coda di tutte le classifiche, che ci si possa dire fieri di vivere in un Paese moderno e competitivo, al pari delle altre Nazioni europee. Mi auguro che fra qualche tempo si possa archiviare il brutto capitolo che stiamo vivendo. Parli di un "futuro luminoso"... mi auguro lo sia davvero!
Se verso questo futuro ci porterà Silvio, tanto meglio. L'importante è non vederlo allontanarsi ancora!
In bocca al lupo per la ricerca dei tuoi segnali di vita!
Un caro saluto
Beatrice Pelini
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